LA STORIA DELLA...
VIVITAR |
Immigrati
tedeschi, Max
Ponder e John
C. Best fuggirono
negli Stati Uniti dalla Germania dopo che Hitler salì al potere. La
coppia iniziò a vendere attrezzature fotografiche da una auto
Oldsmobile del 1936: Ponder vendeva
e recuperava la merce dal bagagliaio mentre Best emetteva le fatture
dal sedile posteriore dell’auto. Due anni più tardi, nel 1938,
fondarono la “Ponder & Best”, distributore di prodotti
fotografici con sede a Los Angeles. Inizialmente, Ponder & Best intrattennero rapporti con i principali produttori di apparecchiature fotografiche tra cui Mamiya, Olympus, Rollei, Voightlander, Sawyers, Petri e altri, diventando il distributore negli Stati Uniti per diverse aziende giapponesi e tedesche. Ma nel 1964, dopo aver perso i diritti di distribuzione di Rollei e Olympus, la Ponder & Best decise di creare il proprio marchio "Vivitar" e etichettarono i prodotti da loro distribuiti come "P & B Vivitar".
Alla fine del 1971, Ponder& Best si trasferì dalla sede, sempre a Los Angeles, dal centro di Pico Blvd ad Stewart Street, a 13 chilometri dal mare. OBIETTIVI SERIES 1 All'inizio degli anni '70, Ponder & Best decise una nuova strategia: finora aveva selezionato obiettivi progettati e costruiti da altri e li aveva ribattezzati Vivitar. Ora invece voleva progettare obiettivi di alta qualità secondo proprie specifiche. Questi nuovi obiettivi di alta qualità furono contrassegnati come obiettivi Vivitar Series 1, gamma appositamente creata per le apparecchiature di fascia più alta.Iniziò con tre dipendenti Ponder & Best: i ricercatori Eisenberger e Schwartz e il product manager Swinyard e coinvolse la società americana OPCON, il cui fondatore e capo designer era Ellis Betensky, che in precedenza aveva lavorato per Perkin-Elmer su progetti come lo Sky Lab Zoom Telescope. Grazie alle associazioni di Betensky con Perkin-Elmer, Opcon fu in grado di accedere alla più recente tecnologia informatica da utilizzare nel lavoro di progettazione della Serie 1, portando a progetti ottici altamente complessi a differenza di qualsiasi obiettivo zoom precedente. Questi obiettivi, progettati al computer, avevano un prezzo relativamente basso e affermavano di superare l'ottica dei produttori di fotocamere dell'epoca.
Nel 1985 fu presentato l’obiettivo autofocus 200mm f/2.8, dotato di motore di messa fuoco, con sensore ed elettronica AF da abbinare a reflex con messa a fuoco manuale. Però il consumo di batterie era notevole: necessitavano ogni volta 3 pile AAA da 1,5V.
TUTTE LE REFLEX Dopo il successo della sua linea di obiettivi, Vivitar introdusse successivamente la propria linea di fotocamere reflex e compatte prodotte da aziende giapponesi come Cosina e cinesi come Phoenix. Le reflex prodotte per conto del marchio Vivitar:- Vivitar 220/SL era una Cosina Hi-Lite 202, - Vivitar 420/SL del 1974 era una Hi-Lite 402, - Vivitar 650/SLX, sempre del 1974 era derivata dall'Hi-Lite EC, - Vivitar XV-1 del 1978 era basata sulla Cosina CT-1 con obiettivi con attacco K, - Vivitar XV-2 e la XV-3 erano basate su Cosina CT-2 e CT-4, - Vivitar XV-5, XV-10, XV-11, XV-20 dall’anno 1980 in poi corrispondevano alle Cosina CT-1, CM-4 e CT-2, - Vivitar V2000 del 1989 era una Cosina CT1EX ma con diverse modanature del corpo, - Vivitar V3000 e la V3000s del 1994 non erano Cosina ma prodotte in Cina da Phenix utilizzando il telaio Yashica FX-3 del 1985, - Vivitar V3800N del 1996 era sempre Phenix ricavata dalla Yashica FX-3 Super 2000 del 1986, - Vivitar V4000 e V6000 del 1995-96 erano delle Cosina CT-1 Super e Cosina CT-9.
LE PRIME INSIDIE Nel 1984 Vivitar intentò una causa contro gli Stati Uniti presso la Corte del Commercio Internazionale per aver rifiutato di impedire a "terzi" di importare apparecchiature a marchio Vivitar non autorizzate. Alcuni dei suoi produttori non corretti avevano infatti prodotto per proprio conto o per altri attrezzature a marchio Vivitar importandole negli Stati Uniti come mercato parallelo. Vinse in prima istanza ma un ricorso presentato dagli Stati Uniti stesso ebbe poi esito sfavorevole.Da allora in poi Vivitar fu acquistata, nel 1985, dalla società australiana Chase Group (Hanimex) che, qualche anno più tardi, entrata in crisi vendette molte delle sue attività comprese Vivitar e Hanimex. Dopo una decina d'anni, nel 1993, Concord Camera Corp, un produttore di fotocamere tascabili tentò di acquistare Vivitar ma non ci riuscì a causa di gravi perdite finanziarie. Nel 1994 una forte scossa di terremoto in California danneggiò gravemente le strutture della Vivitar con la distruzione di materie prime e prodotti finiti. Quindi Vivitar si trasferì successivamente a Thousand Oak, sempre California. Il 30 settembre 1996, la giapponese Plaza Create Co Ltd acquisì Vivitar Inc. annunciando che l'azienda sarebbe stata divisa in due divisioni: la Divisione Fotografica e Ottica e la Divisione Elettronica e Imaging Digitale. Dieci anni dopo, il 21 novembre 2006, la società fu acquistata da Syntax-Brillian Corporation che però, due anni più tardi, l'8 luglio 2008 dichiarò fallimento. Alla fine, il 21 agosto 2008 Sakar International acquistò il solo marchio Vivitar e l'accordo non includeva le attrezzature o le strutture. Quindi dopo la cessione, le attività e le scorte di prodotti di Vivitar furono liquidate in un'enorme asta online che includeva oltre 13.000 pezzi tra reflex, compatte, videocamere e altri strumenti fotografici ed accessori. Quindi l'asta online pose fine all'esistenza di Vivitar come azienda. |
Testo: C.Scocco & G.A.Suardi
Bibliografia: almanacco fotografare, wikipedia.org, camera-wiki.org/wiki/
Libri: "Japanese, 35mm SLR Cameras" di Hansen & Dierdorff: