Johan Steenbergen nacque il 7 dicembre 1886 nella città Meppel in Olanda (PaesiBassi). Il padre Steenbergen era commerciante di tessuti e il figlio avrebbe dovuto seguirne le tracce. Invece, ereditando il spirito commerciale della madre si è
interessato alla fotografia, prodotti chimici e grammofoni.
Creatore
e inventore, già aveva progettato un marchio: una luna sotto
con sole nascente. Quando il papa morì, vendette il negozio e nel 1908 se ne andò a Dresda come apprendista presso l'azienda di Heinrich Ernemann, nel settore della fotografia e nell'aprile 1912 fondò una società chiamata Industrie und Handels Gesellschaft mbH
(Industria e Società Commerciale), sostenuta finanziariamente dalla Dresdner
Bank e dalla sua famiglia. |
J.Steenrgen e il logo
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Il nome dell'azienda fu accorciato ad Ihagee (basato sulla pronuncia dell'acronimo I Ha Gee) e fu utilizzato il logo del "sole nascente" già inventato alcuni anni prima. Johan era solo del 25 anni!
La prima fotografica fu la Photorex,
una macchina fotografica pieghevole con otturatore composto, alla quale seguirono altri modelli: Photaklapp
e Viktor
(1913), Triplex e Weltrekord del 1914.La Prima Guerra Mondiale era ormai vicina, e Steenbergen si trasferì a L'Aia in Olanda, paese neutrale, da dove continuò a gestire i suoi affari. Al suo ritorno, nel 1918, fondò una nuova società: Handels Gesellschaft Ihagee Kamerawerk
Steenbergen & Co. Il "& Co." rappresentava un gruppo di falegnami di fiducia. Aveva infatti
deciso di intraprendere la produzione della
macchina fotografica di legno Corona, per poi essere stata chiamato Ihagee
Corona.
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1913 - Photaklapp
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1918 - Corona
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1920 - Ihagee Patent Klapp
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Nel 1919 fondò una nuova fabbrica, più piccola, sempre a pochi
passi. Negli anni pionieristici, Steenbergen lavorato molto
duramente in condizioni economicamente difficili e, a volte, i suoi unici pasti
buoni erano quelli con i clienti. Però produsse circa 30 modelli in dieci
anni, da Venus a Ultrix, da Sport-Kamera a Patent
Klapp Reflex 6,5x9.
La qualità dei prodotti Ihagee
e il succeso della fotografia amatoriale convinsero Steenbergen a
spostare nel 1923 la fabbrica a Dreda vicino alle fabbriche di
Ernemann e Ica. La superficie di terreno era di 5580 metri quadrati e
consisteva in un seminterrato, tre piani normali, un attico, dove
oltre ai macchinari, materie prime e scorte, c'era spazio per 500
dipendenti.
Sempre lo stesso anno, entrò in azienda come apprendista un ragazzo,
Karl Nüchterlein. Questi, nel corso degli anni, costruì molti tipi di fotocamere, in legno e metallo, scorrevoli o pieghevoli a soffietto, per lastre o
pellicole in rotoli.
Nel 1931 lanciò una macchina "piccola", la Klein
Ultrix, che usava la pellicola 127 film
per il formato 4×6.5 cm con un obiettivo Tessar 75/2.8. A meta anno il nome fu cambiato in Parvola. La camera Parvola è stata
chiamata anche una macchina fotografica "in miniatura", come la
Ernemann Ermanox del 1924 con l'obiettivo Ernostar 85mm f/1.8 (vedi CameraWiki). |
1931 - Klein Ultrix-Parvola
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Ma il primo prodotto più famoso fu la VP-Exakta 4x6,5 del 1933 (cioè Vest Pocket) oppure Standard
Exakta, la macchina fotografica più riuscita: piccola, maneggevole e carina. Era stato sviluppato dal 1930 a 1933 dal
progettista e creatore Karl Nüchterlein: la classica forma trapezoidale, lo
specchio 45°, un corpo interamente metallico come la Leica I mentre la calotta
ospita i comandi curiosamente invertiti, con la leva di carica posta sulla
sinistra, così come il pulsante di scatto. L'otturatore era di tessuto e i
tempo era 1/25, 1/50, 1/100, 1/200, 1/300, 1/600, 1/1000, B e T. Le dimensioni
erano di 150x65x50 mm e pesava 750 gr (*). L'ottica
era uno Zeiss o un Meyer 75mm f/2.8 o f/3.5 intercambiabili, dal grandangolare
55/8 al tele 360/5.5 più gli accessori.
Alla Fierain Leipzig fu un successo: la IHAGEE sommersa dagli ordini subito avviò la fabbricazione in serie.
Curiosità:
il nome Exakta
Il nome "exakta"si deduce dal fatto che in tedesco "exakte" significa "esatto" e
da qui il nome appunto di EXAKTA. Da adesso in poi, in tutto il mondo ci sarà
sempre il suffisso Exakta seguito dal modello di VP (Vest Pocket) o Standard, Kine,
Varex, eccetera.
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1933 Standard o VP
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1934 Night
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1936 Junior
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L'anno successivo venne messa in
produzione la fotocamera Night Exakta, identica nell'aspetto alla Standard ma con il corpo più grande, per accogliere obiettivi come il Meyer Primoplan 80mm f/1.9 o
lo Schneider Xenon 80mm f/2.0. Il corpo era nero ma successivamente fu prodotto anche cromato.
Alla fine del 1936 vide la luce un altro modello, la Exakta Junior. Era come la VP
Exakta ma semplificata con i tempi da 1/25 a 1/500, B e T; l'obiettivo era un Anastigmat 75/4.5 fisso. Nonostante gli sforzi la Junior non fu un
successo commerciale.
Nel 1935 fu progettato un modello
nuovo, basato sulla Exakta Standard (che usava la pellicola il rullo 127), ma più piccolo e utilizzava il caricatore 135 della 24x36mm. Alla Primavera Fiera in Leipzig nel 1936 fu presentata la nuova camera Kine Exakta 35mm o "formato Leica".
I
giornalisti erano un po' scettici che la piccola macchina fotografica
potesse focalizzare correttamente ma le persone erano entusiaste
e guadagnò un successo enorme anche perché il costo era alla
portata di tutti.
La Kine Exakta rimarrà sorprendentemente simile per forma e
caratteristiche tecniche in tutte le sue versioni e modelli
successivi: pellicola 135, otturatore di stoffa, i tempi da 12 sec a
1/1000", leva di carica rapida, mirino sopra lo specchio e
ottiche intercambiabili con innesto a baionetta. La classica forma
trapezoidale e le caratteristiche di base di dimensioni 150x85x75 mm
e peso 890 gr solo corpo.
Una
cosa curiosa: aveva una taglierina scorrevole, costruita
nel fondo della macchina fotografica. Inserendo un caricatore vuoto
nel rocchetto ricevente, si poteva usare parzialmente un rullo 135
tagliandolo dove serviva. La parte esposta si trovava al sicuro nel
caricatore ricevente e quella vergine nel caricatore cedente. Nel
1937 ci fu una seconda versione: il mirino aveva la lente
d'ingrandimento rettangolare anziché rotonda, l’ingrandimento era
uguale, ma il campo coperto era maggiore.
Con
l’avvento dei nuovi successivi modelli, tutto il "sistema"
aveva una linea completa di attrezzature, da un gran numero di
ottiche e da svariati accessori, sia a livello amatoriale che
professionale, compresa la fotografia scientifica e medica, con la
possibilità di cambiare schermi di messa a fuoco e mirini a pozzetto
o a pentaprisma.Questo fu l'inizio, per la Exacta di unsuccesso mondiale, dal 1936 al 1966 dove alla Photokina di
Colonia fu presentata la
VX 1000.
Il
merito è della prima reflex 35mm: la Kine Exakta. |
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1936 Kine Exakta (sopra e sotto)
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1938 Exakta 66
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Un
anno più tardi, Exakta iniziò lo sviluppo di un proprio modello con
le pellicole 120 e, nel 1938, presentò la Exakta
6x6. La
nuova macchina aveva l’inconfondibile linea della Kine Exakta ma
era più grande: misurava 160x100x100 mm e pesava 1.300 gr.
Il
corpo interamente metallico dalla tipica forma trapezoidale e
l’innesto a baionetta ospitavano un Tessar 3.5/8 cm,
intercambiabile. La gamma dei tempi di posa variava tra i 12 secondi
e 1/1000 più B e Z, e la leva per il trasporto della pellicola era
sul lato inferiore dello chassis. La costruzione era di ottima
qualità in impeccabili finiture opache o chrome. |
la leva è inferiore
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Questa
camera era molto più avanti dei suoi concorrenti, come Reflex
Korelle e
ispirò fotocamere quali la Praktisix del
1957,
la Pentacon
Six del
1966
(vedi Pentacon)
e
la Asahi
Pentax 6x7 del
1968
(vedi Pentax). In
ogni caso, poco prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, la
fabbrica produceva circa 3.000 fotocamere in un mese, con uno staff
di 600 persone.
Curiosità:
il padre della Exakta
Karl
Nüchterlein, nato il 14 Marzo 1904 a Dresda, fu il progettista della
prima piccola reflex di successo. Completato un apprendistato come
meccanico presso una fabbrica di macchine da scrivere, nel 1923
iniziò come tecnico alla Ihagee con il compito di progettare
macchine fotografiche. Ottenne numerosi brevetti e fu coinvolto in
quello per la costruzione della Klapp reflex.
Nel 1933, alla
Fiera primaverile di Lipsia, venne presentata una fotocamera: la
Exakta standard 4x6,5 e, alla Fiera del 1936 fece la sua comparsa la
Kine Exakta. Anche parti della successiva Exakta Varex furono
concepiti con il sistema del mirino removibile.
Purtroppo però non
potè sperimentare l'attuazione della sua pianificazione. Karl
fu arruolato nell'esercito nel 1942 ma dall'aprile 1945 fu
considerato come "mancante in Jugoslavia", cioè scomparso
o morto.
Nel 2006 è stata posta una targa commemorativa in Strasse
Blasewitzer 41 a Dresda. |
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Sotto Legge Marziale
La società Ihagee fu colpita duramente dalla Seconda Guerra Mondiale: nel maggio del 1940 Johan Steenbergen e sua moglie Elisabeth Nussbaum furono arrestati e tenuti prigionieri per un breve periodo in un hotel di Friedrichshafen. Nel maggio del 1941, lasciarono
la Germania e andarono negli Stati Uniti. La fabbrica Ihagee fu
completamente distrutta durante l'attacco aereo del 1945.
La Germania venne divisa in quattro zone di occupazione e, nel 1946, tre zone (Francia, Inghilterra e America) formarono la Repubblica Federele Tedesca (West o Ovest) mentre la zona sovietica divenne la Repubblica Democratica Tedesca (Est).
Alle
industrie della zona sovietica occupata, in un primo tempo,
l’amministrazione militare ordinò di smontare tutte le
attrezzature di costruzione e riparazione di macchine fotografiche e
di spedirle a Kiev. Successivamente ristabilì rapidamente
l'industria fotografica a Dresda e le società confiscate dovettero
essere trasformate nel così definito VEB (VolksEigene Betriebe -
fabbrica di proprietà del popolo): le nuove società furono messe
ad adempiere ai piani dell'economia statale (vedi Pentacon- diagrammi VEB di Dresda).
Solamente l'Ihagee Kamerawerk AG i.V. non fu
colpito dai sequestri nazionali perché era di proprietà di un cittadino olandese
e questo trattamento di favore aveva lo scopo di evitare motivi di conflitto nelle
relazioni internazionali, almeno fino al 1970.
Nello stesso anno, Johan
Steenberger iniziò un’azione legale contro la confisca dell’impresa, ma la
strada per rientrare in possesso della sua azienda si rivelerà parecchio
accidentata perché era vietato il possesso di beni agli stranieri.
Dopo la guerra, la fabbrica Ihagee di Dresda produsse solamente Kine
Exakta II con dalle parti di fotocamere che erano scampate al bombardamento. Le differenze erano: il coperchio della lente aveva la sicurezza di
scatto, il contatore era stato integrato, un
nuovo tipo di riavvolgimento.
La
gamma delle velocità di otturazione era rimasta uguale.
Nel
1950, ecco il modello Exakta
Varex che
per il mercato americano si chiamava Exakta
V (la
V sta per Varex). Le caratteristiche erano quelle della Exakta II ma
aveva una novità: finalmente per la prima volta il mirino era
intercambiabili, cioè a pozzetto o a pentaprisma.
Ecco
la scheda: otturatore meccanico con tendine in
tessuto a scorrimento orizzontale, i tempi di 12 sec a 1/1000", due sincro
di B e Z, leva di carica rapida e ottiche
intercambiabili con innesto a baionetta. |
1950 Exakta Varex |
ottiche intercambiabile |
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Nuovo medio formato
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1950 Exakta 66
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Nel 1950 un altro modello medio formato: la marca è come quella del 1938 ma la progettazione è molto differente perché è a sviluppo verticale. Il nome sempre Exakta 6x6, però più
interessante, dotata di ottiche intercambiabili e della possibilità di sostituire il dorso. L'otturatore è a controllo meccanico con
tendine in seta gommata mentre
le velocità veloci o lente vengono impostate da due quadranti
diversi sul lato destro del corpo: il quadrante superiore va da 1/25
- 1/1000 secondo, B e T, mentre quello inferiore è per i tempi da
1/10 a 12 secondi e per 1/5 a 6 secondi (questa seconda scala bassa velocità è per l'utilizzo conl'autoscatto). Il mirino, gli schermi di messa a fuoco e la gamma degli
obiettivi sono intercambiabili e, come con altre fotocamere Exakta, ci sono i
tubi di prolunga e un soffietto per close-up di lavoro. L'obiettivo standard è
un 80 mm f / 2,8 Tessar. Le dimensioni sono di 110x110x140 mm e il peso è di
1300 g, solo corpo.
L’Exakta
66 fu prodotta in circa 2.500 pezzi ed ebbe breve vita, uno o due
anni. Fu ritirata a causa di problemi di produzione e perché non
incontrava il
successo
che probabilmente avrebbe meritato. Oggi presso
i collezionisti i prezzi sono molto lievitati,, fino a 2.000 euro. |
Il corpo chiuso e, sotto, aperto
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Nel 1951 venne messa in produzione la fotocamera Exakta
Varex VX (Exakta VX in
Usa), identica nell'aspetto alla precedente Varex ma con l'eccezione per il corpo
unico pressofuso con cerniera posteriore, modifiche estetiche minori e l'aggiunta
di un'estensione della sensibilità della pellicola. La Varex VX ebbe varie versioni (il
primo era del '51 mentre la ver. 5 era del 1956) però poche le differnze, per
esempio da DIN a DIN/ASA o le spine bipolari del flash sono state sostituite dal
sincro standardizzato.
La piccola EXA
Un anno di più, cioè 1952, viene messa in commercio la
fotocamera con il nome Exa che sotto una carrozzeria nuova era
uguale alla sorella maggiore Varex ma rimpicciolita e con una forma a
due trapezi.
La
fotocamera era abbastanza compatta e robusta, composta dallo stretto necessario di meccanismi interni meccanici ma consentival'intercambiabilità dei mirini e degli obiettivi. L'otturatore era notevole per
la sua semplicità: aveva tendine
in tela e movimento verticale, le
velocità erano di 1/25, 1/50, 1/100, 1/150 + B. |
1952 Exa
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Il corpo è più piccolo
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Le
dimensioni erano
di
135x90x50 mm e pesava
520 gr solo corpo. Exa era
più semplice ed economica ma era
in
grado però di utilizzare tutte le ottiche del sistema professionale
e
ciò era molto piaciuto. Ci
sono 6 versioni e molte varianti dal 1952 fino a 1961 e l’originale
Exa è anche conosciuta
come Exa 0. La versione 3 del 1956 è identica ma aveva
la scritta
"System Exa Rheinmetall, Sommerda" perchè non
era stata fabbricata a Dresda ma nel
piccolo paese
di
Sommerda, vicino a Jena (provincia Turingia,
Germania).
Nel 1957 venne
presentato il modello Exakta
Varex IIa (Exakta
VX IIa in
USA) identica nella carrozzeria ma nei comandi c'erano
tre terminali di sincronizzazione M, F (cioè lampade Vacublitz,
Photoflux, ecc.) e X (flash di 1/50); l'otturatore dei tempi era
sempre B, T, 1/25, 1/50, 1/100, 1/250, 1/500 e 1/1000 mentre
l'altro bottone selezionava
1/5, 1/2, 1, 2, 4, 6, 8, 10, 11 e 12 sec. Le versioni sono
addirittura
8,
fino al 1968 ma sono poche cose, per esempio il ritocco o le scritte,
a parte la ver.3 nel 1958 con pentaprisma di cellule selenio, nel
1961 la ver.5 per gli schermi intercambiabili e sia le ver.6, sempre
lo stesso anno, che le ver.8 nel 1962, con il pentaprisma modificato.
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1951 Exakta Varex Ia
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1957 Exakta Varex IIa
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1958 Exakta VX IIa view
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1963 Exakta Varex IIb
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Nel
1959 viene sostituita dal modello Exa
II: la
forma
del
corpo, la dimensione e il peso sono simili ma il pentaprisma
è fisso e
la
finitura leggermente migliore. Ecco la scheda
tecnica: mirino a
pentaprisma fisso, messa a fuoco con schermo
semplice,
otturatore
a tendine
in
tessuto, velocità di 1/2, 1/4, 1/8, 1/15, 1/30, 1/60, 1/125 e 1/250
sec più B, presa flash "F" di 1/15 e "X" di 1/30
sec, specchio
non a ritorno immediato,
contapose decrescente, dimensioni 130x95x48 mm e peso 670 gr.
L'obiettivo standard
era un
Carl
Zeiss Jena Tessar 50mm f/2,8, 4 elementi, fino a f/22 e messa a fuoco
da 0,50 a infinito.Nel
1963 furono
presentati
tre
nuovi modelli. Il primo, l’Exakta
Varex VX IIb (Exakta
VX IIb in
USA), era come la Varex IIa ma con
i tempi di otturazione "moderni"
da
1/30 a 1/1000 sec, B e T. La
maggior parte dei cambiamenti erano solo cosmetici
e
anche questi erano minori: il promemoria sensibilità della pellicola
era
stato eliminato, facendo spazio ad
un logo Ihagee da incidere sul coperchio superiore ed
era stata cambiata
la
presa del treppiede. Gli altri modelli del 1963 erano
l’ Exa
I, come
l’Exa ma con l'otturatore, alla moda "geometrica",
e l’Exa
IIa come
l’Exa II appena modificato con piccoli miglioramenti dello schermo.
Curiosità: Nuove fabbriche Ihagee
Aguerra finita, Steenbergen si trasferì in Germania Est come console
dei Paesi Bassi per mettere più pressione su Ihagee ma tutto senza
successo. Avviò molte cause legali contro Ihagee ma senza risultati.
Allora Steenbergen andò all’Ovest e, nel 1959, creò una
nuova società: la Ihagee
Kamerawerk AG a
Frankfurt/Main simile all'originale di Dresda; nel 1963 registrò
la Ihagee
Exakta Photo AG a
Monaco in collaborazione con la Steinheil (Carl Braun Camera-Werk) e,
nel 1966, anche a Berlino: la IHAGEE West.
Nel 1963 venne presentato
alla Photokina di Colonia il prototipo della Exakta Real, che entrò in
produzione soltanto nel 1966. Ecco la scheda: corpo interamente metallico
trapezoidale, mirino pentaprisma TTL o a pozzetto, otturatore meccanico con
tendine in tela orizzontale, tempi di 2 e 1 sec, 1/2, 1/4, 1/8, 1/15, 1/30,
1/60, 1/125, 1/250, 1/500 e 1/1000 più posa B e T, sincro lampo di 1/30 e 1/60
sec con presa coassiale F e X; innesto obiettivi baionetta da 46mm e
avanzamento pellicola con leva di carica. Aveva anche due pulsanti di scatto:
uno sulla parte superiore e un secondo sul lato sinistro.
Dopo
dieci anni e circa soli 2000 pezzi, la produzione della Exakta Real
fu interrotta: le macchine occidentali non potevano competere con lo
sviluppo tecnologico di quelle giapponesi.
Ma oggi per i collezionisti sono ormai nella leggenda e quindi le cifre richieste sono salite molto, fino a 1.000 euro o più.
E per il solo il corpo! |
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Nel
1967 vi furono due fatti importanti: il primo, la morte di Johan
Steenbergen a Osnabrück, ai confini dell'Olanda, e il secondo,
la Ihagee Kamerawerk AG (cioè Ihagee West) tornò legalmente agli
eredi che ordinarono ai giapponesi della Petri Camera Ltd. di costruire una nuova camera economica con il marchio "Exakta" (vedi
oltre). |
Due
anni più
tardi,
cioè nel 1965, vennero
sostituite due fotocamere: la Exa I sostituita dalla Exa
Ia,e
la Exa IIa dalla Exa
IIb. Le
modifiche consistevano in piccoli cambiamenti: per esempio la leva di
caricamento fu accorciata appena oppure la manopola di riavvolgimento
fu cromata.
L’anno
successivo venne
presentata la fotocamera Exa
500 (Exakta
500 in
USA)
e fu l'ultimo modello Exa. L'aspetto
esterno era come
le Exa II ed
aveva sempre il
pentaprisma fisso.
Le differenze erano
l'anello di velocità dell'otturatore, che divenne nero, e
che nella maggior parte dei casi era disponibile con una lente di
fresnel con microprismi nella
zona centrale.
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1954 Exa
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1959 Exa
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1959 Exa II
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1963 Exa I
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1964 Exa Ia
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1966 Exa 500
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Presentata
alla Photokina dell’ottobre del 1966, nel 1967 venne messa in
commercio la nuova versione dell’Exakta
VX 1000;
la forma generale era diventata più angolare e aveva nuovo aspetto
esterno, simile alla Varex VX IIb.
Un nuovo design della manopola velocità e leva di carica
rapida con corsa ridotta a 235°, invece di 300°. Finalmente era stato introdotto lo
specchio con ritorno automatico dopo il rilascio. Otturatore con tendine in
tela a scorrimento orizzontale, tempi da 12 secondi ad 1/1000 + posa B e T. Il sincro-lampo era di 1/60 sec con tripla presa coassiale (X, F, FP). Il mirino e lo schermo di messa a fuoco erano intercambiabilli mentre il dorso era fisso. Le dimensioni erano di 153x102x48,5 e il peso di 720g, solo corpo con pentaprisma. Una
cosa speciale: aveva la taglierina della pellicola a forma di uncino, come la Kine Exakta
per tagliare le foto esposte e conservare le altre. Nuovo il pentaprisma Travemat
con esposimetro di CdS e la sensibilità variava da 6-400 ASA; la batteria
era PX13 o PX625, al mercurio da 1,35 volt.
Sempre la VX1000, per ragioni di controllo e considerazioni
commerciali, doveva essere chiamata Elbaflex VX 1000 per tutti paesi
europei con sotto apposte targhette "aus
Dresda".
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1966 Exakta VX 1000
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1966 Elbaflex VX 1000
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1969 Exakta VX 500
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Nel
1969 venne
presentata la nuova Exakta
VX 500
(Exakta 500 per gli U.S.) più economica e
fu l'ultimo modello della gamma VX.
Rispetto alla
VX1000 il corpo e il coperchio posteriore erano gli stessi ma la
gamma di velocità dell'otturatore era
stata limitata
a
B, 1/30, 1/60, 1/125, 1/250 e 1/500 sec.; non
c'erano ne la taglierina ne la presa coassiale FP.
Nel
1970 il marchio Ihagee cessò la produzione e la ditta fu assorbita
completamente dalla Kombinat
VEB Pentacon.
Dopo 35 anni di vita delle reflex Exakta, la famosa fotocamera
trapezoidale, non era rimasto più niente. D’ora in poi il corpo
delle nuove Exacta sarebbe stato rettangolare, come tutte le altre
marche.
1970 Exakta RTL1000
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1972 Praktica VCL
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Infatti l'ultima Exakta RTL 1000 era stata completamente
riprogettata sulla base della serie Praktica L con qualche modifica del pentaprisma
intercambiabile, come la Praktica VLC. Aveva anche l'otturatore da 8
sec a 1/1000 sec più B e la presa era di FP e X con 1/125.
Però non ottengono effetti
sostanziali e, alla fine del dicembre 1970, Kombinat VEB Pentacon dismise il marchio Exakta. |
A riprova di ciò, le ultime versione delle RTL
1000 e VX 500 non portavano
più il marchio della Kombinat VEB Pentacon. Solo
tre volte furono marchiate Pentacon: la prima nel 1977, la Exa
Ib,
con il corpo uguale alla Exa Ia ma con l'innesto a vite 42x1; la
seconda nel 1984, la Exakta
66 come
Pentacon Six TL, e l'ultima nel 1997, la Exakta
66 III, modificata
come Pentacon MK2.
Dopodiché, nell’ottobre del 2000,
nell'azienda non c'è più traccia del marchio Exakta. (vedi oltre). |
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Curiosità:
dimezzato la Exa
Nel
1952 furono ordinate 500 unità di Exa molto
speciali: fu realizzata una metà formato, ridotta al 18x24, per la
Volkspolizei di DDR, cioè la Polizia della Germania dell’Est. Il
meccanismo di avvolgimento simile fu modificato per il 18x24mm in
modo da essere in grado di impressionare 72 fotogrammi. L'otturatore
andava da 1/30 a 1/175 sec e l’obiettivo standard era un Tessar
50mm f / 3,5. Nel 1977 furono ordinati, sempre la "Polizei",
una Exa
Ib
in 100 unità con obiettivo Pentacon Auto 1,8/50 MC. Sono state usate
per prendere le impronte digitali dei criminali. |
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Exakta del Giappone
La
società Ihagee West di Berlino tentò di far produrre ad alcune
industrie giapponesi fotocamere con il proprio marchio. La Exakta
Twin TL era
una fotocamera reflex 35 mm prodotta dalla Petri nel 1970 e
successivamente dalla Cosina (vedi sia la storia di Petri che di
Cosina).
Le
caratteristiche erano un otturatore Copal di metallo con tempi da 1
sec a 1/1000 più B, sincro lampo 1/125 di sec X e M, esposizione a
tutta apertura grazie ad una cellula al CdS e sensibilità 25-1600
ASA, dimensioni 145x65x95mm e peso 770 g, solo corpo. Gli obiettivi
forniti erano a baionetta ma c’era anche un modello, la Exakta
Twin TL 42,
con le stesse caratteristiche ma con innesto a vite 42x1. I due corpi
erano neri. Perché nel nome c’era Twin? In inglese significa doppio perché
possedeva due pulsanti di scatto, uno sulla parte superiore e un secondo sul
lato sinistro dell’apparecchio, come la Exakta Real. |
1970 Exakta Twin TL
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1975 Exakta 500
1976 Exakta FE 2000
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Sempre
nel periodo 1975-76, fece produrre tre apparecchi dalla Petri: le
Exakta TL 1000, Exakta TL 500 e Exakta FE 2000.
La prima,
la Exakta
TL 1000 era
costruita sulla base della Petri
FT 1000,
con otturatore sul piano focale e tempi da 1 sec a 1/1000" più
B e FP, dotata di lettura esposimetrica TTL con una cellula al CdS, e
nel mirino era visibile l'ago d’accoppiamento. Abbandonato il
concetto della baionetta, possedevano il passo a vite 42x1
universale.
La seconda, la Exakta
TL 500 era
uguale a parte una sola differenza: i tempi andavano da 1sec a 1/500.
Aveva il corpo sia in finitura nera che cromata.
L'ultima era la
Exakta
FE 2000,
uguale alla Petri
FA 1 modificata
appena, con nuovo pulsante di scatto e con incisa sul cappuccio
superiore la scritta "Ihagee West". L'esposizione era
automatica con priorità della velocità dell'otturatore, da 1 sec a
1/1000 più B, era TTL con due cellule al CdS ed con un mirino
abbastanza completo. Sempre con innesto a vite 42x1, universale. |
Nel
periodo 1977-79 la società Ihagee West di Berlino fece produrre
dalla Tokyo
Optical la Exakta
EDX 2 e la
Exakta
EDX 3,
sulla base delle loro Topcon RE200 e RE300
(vedi le schede).
Erano
quasi uguali a parte gli obiettivi: erano dotate infatti della
vecchia e gloriosa baionetta Exakta e non Topcon, perfezionata
per permettere la preselezione del diaframma. La sola Exakta EDX3
era motorizzabile con un winder dedicato. |
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Alla
fine fu contattata la Cosina
per la produzione delle successive fotocamere. La prima del 1983 era
la Exakta
HS-1 basata
sul modello CT-1A,
una fotocamere economica che faceva uso di policarbonato e il cui
peso era di appena 450gr. Il mirino era fisso con telemetro a
immagine spezzata e la messa a fuoco su vetro smerigliato con lente
di Fresnel. Otturatore di metallo Copal da 1 sec a 1/1000 e B,
sincronizzazione di X 1/125 sec, mentre l'esposizione TTL era a tutta
apertura corredata di due cellule al Cds per la lettura ponderata
centrale con ASA 25-1600. L’obiettivo era a baionetta Pentax-K,
intercambiabile.
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1983 Exakta HS-1
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1985 Exakta HS-3
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1986 Exakta HS-4
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1988 Exakta HS-10
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Nel
1985 la Exakta
HS 2,
basata sulla CT1A
Super,
era dotata del tempo massimo di 1/2000 di sec, mentre Exakta
HS 3 era
basato sulla Cosina
CT-7 ed
aveva l'otturatore manuale da 2 sec a 1/1000 e automatico da 8 sec a
1/1000, sempre con il B. Nel 1986 la Exakta
HS 4,
sempre basata sulla CT-7 ma non aveva nessuna compensazione AE,
blocco AE e neanche il flash dedicato. Alla fine, nel 1988
la Exakta
HS 10,
come CT1A Super, e la Exakta
HS 40,
come la CT-7, ma erano rifacimenti ad un costo inferiore: non
possedevano l’autoscatto.
Da rilevare che la Cosina CT-1A è
stata venduta anche sotto altri nomi, a parte Exakta HS-1, con
Hanimex DR-1, Petri GX-1, Soligor SC-1 e Miranda MS-1, mentre la
Cosina CT-7 per il distributore tedesco Photo Porst con il nome
Carena. A conferma che, negli anni ruggenti dell’avanzata
nipponica in campo fotografico, era spesso difficile capire chi
produceva cosa e per conto di chi lo faceva.
Ma
ormai la storia della Ihagee era giunta al termine e alla fine degli
anni ‘90, incapace di stare al passo con il progresso fotografico e
di trovare finanziamenti l’ultima azienda proprietaria del marchio
Exakta , la “Steenbergen & Co” fallì e scomparve con il
marchio stesso.
Oggi ci sono altre Exakta ma si tratta di apparecchi che poco hanno ache vedere con quelli prodotti dall’azienda creata da Steenbergen: i mobili della Svizzera (www.exakta.ch),
laboratorio medici del Messico (www.exakta.mx) e smaltimento rifiuti industriali italiano
(www.exaktasiciliana.it).
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