Seguendo
le direttive impartite dall’Imperatore Yashihito per fare del
Giappone uno stato moderno, economicamente e militarmente forte, il
barone Mitsubishi, sfruttando la propria potenza economica e la
propria autonomia operativa, riunisce alcune piccole industrie
ottiche e fonda nel luglio del 1917 la società Nippon Kogaku
Tokyo K. K. Lo scopo dichiarato è quello di produrre in maniera
del tutto autonoma il vetro ottico e di procedere alla sua
lavorazione. Con i capitali messi a disposizione, e con la
collaborazione di alcuni tecnici fatti venire dalla Germania, il
progetto viene pienamente realizzato nel corso degli anni Venti.
La
Nippon Kogaku diventa il primo produttore giapponese di vetro ottico,
e con i primi anni Trenta mette in produzione anche alcuni obiettivi
fotografici. Benché la maggior parte della produzione sia orientata
verso le commesse militari (binocoli, telemetri da marina, telescopi,
collimatori, etc.) la Nippon Kogaku sviluppa una serie di obiettivi
fotografici per il formato grande, medio e piccolo, dapprima con i
marchi Anytar, Nikko ed Aero-Nikkor, e dal 1932 con il marchio
Nikkor, costruendo anche alcune fotocamere aeree per gli
impieghi militari.
Nel
periodo bellico la Nippon Kogaku arriva ad impiegare ventitremila
persone in diciannove fabbriche diverse, ma la capitolazione militare
del Giappone nell’agosto del 1945 e l’occupazione militare da
parte degli eserciti americano ed australiano mettono fine ad ogni
tipo di attività produttiva. L’imperatore Hirohito si arrende al
generale Mac Arthur, che diventa il comandante supremo per le forze
alleate. La Nippon Kogaku viene separata dal gruppo Mitsubishi e
viene riorganizzata in una sola azienda con mille e quattrocento
dipendenti. L’ordine per la ripresa della produzione arriva
nell’ottobre del 1945, e nel novembre viene costituita una
commissione per studiare la possibilità di costruire delle
fotocamere per il mercato civile. Nell’aprile del 1946 viene
approvata la decisione di costruire una fotocamera 35mm a
telemetro, ed i progetti vengono completati nel settembre del
1946. Le prime fotocamere funzionanti vengono completate nel novembre
del 1947 e vengono messe sul mercato giapponese nel marzo del 1948.
Nell’ottobre cinquanta esemplari vengono spediti ad Hong Kong, ma
l’esportazione vera e propria inizia nel marzo del 1949.
LE NIKON A TELEMETRO
La
fotocamera della Nippon Kogaku viene progettata come una fotocamera
di livello superiore, e come modelli vengono prese le fotocamere
tedesche Leica e Contax, le migliori fra le fotocamere
35mm del periodo prebellico. Come nome, dopo molte esitazioni, viene
scelto il nome Nikon, mentre per il formato viene scelto il
24x32mm, il così detto “japan size”, corrispondente al
formato della carta fotografica. La fotocamera Nikon utilizza
un sistema telemetrico simile a quello delle Leica, ma con l’oculare
del telemetro integrato con quello del mirino, e come otturatore
viene utilizzato un otturatore a tendina in stoffa simile a quello
delle Leica, con lo scorrimento orizzontale e le velocità di
otturazione fra un secondo ed un cinquecentesimo di secondo, oltre
alle pose B e T. L’innesto per gli obiettivi intercambiabili è
invece identico a quello delle Contax, con la doppia baionetta
esterna ed interna ed il gruppo per la messa a fuoco degli obiettivi
standard incorporato nella fotocamera e regolato da una rotella
dentata. Anche il fondello amovibile e solidale con il dorso viene
realizzato sul modello delle Contax.
La
carrozzeria della Nikon somiglia molto a quella delle Contax, con la
cassa squadrata, il frontale sporgente, ed i due grossi bottoni per
il caricamento ed il riavvolgimento della pellicola posti sul
tettuccio. La Nikon 24x32mm (successivamente rinominata Nikon I)
viene costruita fino all’agosto del 1949, complessivamente in poco
più di settecento esemplari, con numeri di serie da 60922 a 609759.
Il prefisso 609 indica la data di completamento del progetto 194(6) –
(09).
L’amministrazione
di Mac Arthur è contraria all’importazione negli USA di fotocamere
di formato 24x32mm, non compatibile con gli standard di lavorazione
del Kodachrome, e circa trecento Nikon I giacenti in magazzino e già
pronte per la spedizione vengono modificate nel formato 24x34mm
per il mercato americano. La carrozzeria delle fotocamere non viene
cambiata, e la modifica si limita alla finestra del formato ed al
ritocco del meccanismo di trascinamento della pellicola.
Le
nuove fotocamere costruite a partire dal luglio del 1949 nel formato
24x34mm, ad un ritmo di duecento fotocamere al mese, vengono
individuate come Nikon M. Il mercato americano richiede anche
la sincronizzazione con il flash, e a partire le prese sincro S ed F
vengono aggiunte sul fianco sinistro delle fotocamere, mentre gli
esemplari più vecchi vengono modificati su richiesta. Le Nikon M
sincronizzate vengono indicate come Nikon MS. Fra Nikon M e Nikon
MS vengono costruite poco più di tremila e trecento fotocamere,
fino alla fine del 1950. Dal gennaio del 1951 la lettera M scompare e
inizia la produzione delle Nikon S sincronizzate. Per
l’importazione delle Nikon S negli USA viene fondata a San
Francisco la Nikon Camera Company, e nel 1953 l’importazione
viene assunta da Joe Ehrenreich attraverso la Nikon Inc. con sede a
New York. La produzione delle Nikon S prosegue fino al gennaio del
1955 con circa seicento fotocamere al mese ed oltre trentaseimila
fotocamere costruite, di cui oltre ventimila esportate negli USA. Dal
settembre del 1951 scompare dal fondello il marchio “MIOJ” (Made
In Occupied Japan), per essere sostituito dal marchio “Made in
Japan”, ed una volta superato il numero di serie 60.910.000, la
numerazione riparte da 6.100.001.
Nel
dicembre del 1954 la Nippon Kogaku presenta contemporaneamente a
Tokyo ed a New York il nuovo modello Nikon S2, più lunga
della Nikon S, con il formato 24x36mm, un unico contatto
sincro FP ed X, una leva di carica rapida, e le velocità di
otturazione fra un secondo ed un millesimo di secondo. La produzione
prosegue con oltre cinquantaseimila esemplari costruiti fino al marzo
del 1958. Alcune Nikon S2 vengono realizzare con le finiture nere ed
alcuni esemplari sperimentali vengono equipaggiati con un motore
elettrico per il trascinamento della pellicola. Durante il corso
della produzione della Nikon S2 vengono studiati due nuovi prototipi,
uno con il telemetro ed il mirino multifocale, ed uno con il mirino
reflex. La precedenza viene assegnata al mirino multifocale, e nel
settembre del 1957 inizia la produzione della Nikon SP, con un
otturatore migliorato, un unico bottone per la selezione della
velocità di otturazione, il meccanismo dell’autoscatto incorporato
ed un doppio mirino multifocale, corretto per la parallasse,
per i grandangolari da 28mm e 35mm e per le focali da 50mm, 85mm,
105mm e 135mm. La Nikon SP è inoltre predisposta per l’impiego dei
motori elettrici S36 e degli esposimetri accoppiati al selettore
delle velocità di otturazione. La Nikon SP viene costruita in oltre
ventiduemila esemplari, ma dopo la presentazione della reflex Nikon F
(vedi sotto) il suo prezzo viene ridotto e la produzione rallentata,
per terminare nel giugno del 1960.
Nel
maggio del 1959, a metà della produzione, la tendina in stoffa viene
sostituita da una tendina metallica in lega di titanio. Accanto alla
Nikon SP viene realizzato a partire dal marzo del 1958 e il modello
Nikon S3, che utilizza la stessa meccanica, lo stesso
otturatore, lo stesso autoscatto, gli stessi motori e gli stessi
accessori della Nikon SP, ma viene semplificata nel mirino. Il grande
mirino della Nikon S3 ha il rapporto 1:1 e le cornici per le focali
da 35mm, 50mm e 105mm. La Nikon S3 viene costruita fino al marzo del
1961 in oltre quattordicimila esemplari. Nel marzo del 1959 accanto
alla Nikon S3 viene messa in produzione la Nikon S4,
semplificata senza l’autoscatto, senza la cornice del 35mm e senza
la predisposizione per il motore.
Curiosità: malocchio
giapponese
Il
numero 4 in Giappone è considerato sfortunato, ed infatti la
Nikon S4 viene sdegnosamente rifiutata dall’importatore americano e
viene costruita solo fino al luglio del 1960, in poco più di seimila
esemplari per il mercato giapponese.
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Nell’aprile
del 1960 la Nikon S3 viene costruita in una versione speciale per il
mezzo formato 18x24mm, per settantadue pose con un rullino
standard, e viene equipaggiata con un motore elettrico S-72 per sei e
fino a nove scatti al secondo. La fotocamera, nonostante le
aspettative, non incontra il favore dei fotografi, si rivela un
secondo fiasco commerciale perché, oramai, ci sono le reflex Nikon F
e viene costruita in meno di duecento esemplari. La storia delle
Nikon a telemetro, sembra concludersi all’alba degli anni Sessanta,
ma vede un paio di imprevedibili ed imprevisti ritorni.
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1958 - Nikon S3 |
1964 - Nikon S3 Olympic |
In
occasione dei giochi Olimpici di Tokyo del 1964 la Nippon Kogaku
mette in produzione oltre duemila fotocamere Nikon S3 “Olympic”
commemorative e con le finiture di colore nero, corredate da
obiettivi Nikkor S 50mm f/1.4 in montatura speciale. Nel febbraio del
2000 la Nikon Corporation (nuova sigla della Nippon Kogaku) mette in
produzione una nuova serie limitata e commemorativa di fotocamere
Nikon S3 Millennium
ed equipaggiate ancora con una nuova edizione dell’obiettivo Nikkor
S 50mm f/1.4 con le finiture tipo “Olympic”.
CRONOLOGIA
NIKON A TELEMETRO
ANNI
|
MODELLI
|
FORMATO
|
TEMPI
|
NOTE
|
NUM. SERIE
|
1946
|
Progetto
Nikon
|
-
- -
|
-
- -
|
prototipi
|
60901 - 60921
|
1947
|
Nikon
|
24x32
|
1-500
|
|
- - -
|
1948
|
Nikon I
|
24x32
|
1-500
|
produzione
di serie
|
60922 -
609759
|
1949-1950
|
Nikon M
– Nikon MS
|
24x34
|
1-500
|
|
M
609760 - - - -
M 6092350
- - - -
|
1951-1955
|
Nikon S
|
24x34
|
1-500
|
|
6094101
-
6100001 -
6129520
|
1955-1958
|
Nikon S2
|
24x36
|
1-1000
|
|
6135001 -
6198380
|
1957-1960
|
Nikon SP
|
24x36
|
1-1000
|
mirino
28-35 / 50-85-105-135
|
6200001 -
6232150
|
1958-1961
|
Nikon S3
|
24x36
|
1-1000
|
mirino
35–50-105
|
6300001 -
- - -
|
1959-1960
|
Nikon S4
|
24x36
|
1-1000
|
mirino
50-105
|
6500001 -
- - -
|
1960
|
Nikon
S3M
|
18x24
|
1-1000
|
|
6600001 -
- - -
|
1964
|
Nikon S3
Olympic
|
24x36
|
1-1000
|
|
6320001 -
6322561
|
2000
|
Nikon S3
Millennium
|
24x36
|
1-1000
|
|
- - -
|
PROGETTAZIONE REFLEX
Basandosi
sull’esperienza maturata con le Nikon a telemetro, la Nippon Kogaku
mette allo studio fino dal 1955 una reflex 35mm ponendosi come
obiettivo quello di progettare una reflex di classe superiore. La
progettazione della reflex, battezzata Nikon F, si intreccia con
quella della Nikon SP, ed arriva a maturazione un anno e mezzo dopo
l’arrivo sui mercati della fotocamera a telemetro. Le due
fotocamere hanno in comune molte parti strutturali, dal
meccanismo di trascinamento del film all’otturatore a tendina,
realizzato dapprima in stoffa e successivamente otturatore in
titanio. Hanno in comune anche il fondello amovibile
solidale con il dorso al meccanismo dell’autoscatto, e quasi tutta
la strumentazione posta sul tettuccio, la leva di carica, il pulsante
di scatto ed il selettore delle velocità di otturazione, predisposto
per l’accoppiamento con gli esposimetri accessori esterni. La Nikon
F, come la Nikon SP, è inoltre predisposta per l’accoppiamento con
il motore elettrico F36 da sostituire al fondello ed al dorso
standard. Le somiglianze finiscono qui, perché la Nikon F utilizza
un nuovo tipo di baionetta con la trasmissione interna della chiusura
automatica del diaframma, monta uno specchio mobile, sollevabile a
mano, e con il ritorno istantaneo in posizione dopo ogni scatto, ed
un mirino pentaprismatico intercambiabile con un mirino a pozzetto.
La Nikon F è inoltre prevista per successive evoluzioni, come i nuovi tipi di mirino Photomic con un esposimetro
incorporato, il
motore F250 ed il dorso magazzino per diciassette metri di pellicola.
NIKON F, PROFESSIONALE
La presentazione della Nikon
F avviene nel marzo del 1959, e la fotocamera viene subito apprezzata per le doti di robustezza e di
versatilità, con i suoi mirini, vetri di messa a fuoco e dorsi completamente
intercambiabili, i motori elettrici ed un corredo ottico che nasce già
sviluppato e completo di tutte le lunghezze focali, dai grandangolari ai
teleobiettivi. Il mirino garantisce la copertura del 100% del campo inquadrato
dall’obiettivo, l’otturatore con le tendine in titanio va da un secondo ad
1/1000 oltre alle pose B e T, la leva di carica rapida ha un angolo di 120 gradi ed il peso è di 685 grammi.
Il successo della Nikon F è tale che moltifotografi professionisti e fotogiornalisti la preferiscono alle fotocamere di
formato più grande, come le Rolleiflex 6x6cm e le pesanti Speed Graphic.
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1959 - Nikon F con il mirino prisma |
1965 - Nikon F Photomic T |
Nel
1962 le Nikon F montano un mirino pentaprismatico, denominato
Photomic (vedi anche
le schede), che incorpora una fotocellula al CdS, e dal 1965
iniziano a montare il mirino Photomic T con la fotocellula
interna per la lettura TTL della luce sul vetro smerigliato
intercambiabile. I mirini Photomic sono collegati con il selettore
delle velocità di otturazione e con l’anello dei diaframmi degli
obiettivi automatici per mezzo della classica “forchetta”
esterna. Nel 1967 il mirino Photomic T viene sostituito dal mirino
Photomic Tn con la misurazione TTL bilanciata con la
prevalenza al centro, sostituito a sua volta nel 1968 dal mirino
Photomic FTn modificato nel sistema di aggancio con il corpo
macchina e con l’anello dei diaframmi degli obiettivi. Fra i mirini
speciali della Nikon F è presente anche un mirino pentaprismatico
d’azione, privo dell’esposimetro incorporato, ma con un
oculare maggiorato che permette l’osservazione dell’inquadratura
a distanza. Nel corso della produzione la Nikon F viene sottoposta a
poche piccole modifiche estetiche, la più importante delle quali
arrivano dopo il 1971, per uniformare i comandi allo stile della
nuova Nikon F2. La Nikon F viene costruita in alcune versioni
speciali, fra cui la versione High Speed realizzata in occasioni
dei giochi Olimpici ed invernali nel 1972, 1974 e 1976, con dei
motori elettrici potenziati, e con lo specchio bloccato
in alto o sostituito da uno specchio semi trasparente. La produzione
delle Nikon F, denominate Nikkor F su alcuni mercati, sfiora i
novecentomila esemplari costruiti e termina ufficialmente
nell’ottobre del 1973.
CURIOSITA':
LE NIKKOREX
Galvanizzata
dal successo commerciale della Nikon F la Nippon Kogaku fa
costruire in subappalto fra il 1960 ed il 1963 alcune reflex 35mm
equipaggiate con un otturatore a lamelle Citizen, un esposimetro
incorporato ed obiettivi non intercambiabili, battezzate con il
nome Nikkorex. La Nikkorex 35 del 1960 e la Nikkorex
35/2 del 1962 montano obiettivi Nikkor Q 50mm f/2.5 e la
Nikkorex Zoom 35 del 1963 monta per la prima volta un obiettivo
zoom Nikkor 46-83mm f/3.5 non intercambiabile.
|
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NIKKORMAT & NIKONOS
Nel
1962 viene messa sul mercato una reflex 35mm con obiettivi
intercambiabili, innesto a baionetta Nikon F, e mirino
pentaprismatico non intercambiabile. La fotocamera viene denominata
Nikkorex F e monta per la prima volta un otturatore Copal
Square a tendina con lo scorrimento verticale e le velocità di
otturazione fino ad un millesimo di secondo. Le Nikkorex F possono
montare un esposimetro esterno accessorio e non sono predisposte per
l’impiego del motore elettrico. L’idea
di una reflex 35mm che possa utilizzare tutti gli obiettivi Nikkor
della Nikon F si dimostra vincente. Nel
1963 la società Nippon Kogaku acquista dalla società belga
Spirotechnique
la licenza per la fabbricazione della fotocamera subacquea
Calypsophot, progettata da De Wouters e Cousteau. La fotocamera
Calypso viene ribattezzata Calypso/Nikkor
o più semplicemente Nikonos (vedi oltre)
1967 - Nikkomat FTn |
Intanto nel 1965 inizia la produzione
delle nuove fotocamere Nikkormat, denominate Nikomat su alcuni
mercati. Le Nikkormat sono più grandi e perfezionate rispetto alle
Nikkorex F, montano degli otturatori Copal Square e vengono costruite
nella versione Nikkormat FS senza esposimetro incorporato, e
nella versione Nikkormat FT con l’esposimetro incorporato
con misurazione TTL della luce. La Nikkormat FS non ottiene un grande
successo, mentre la Nikkormat FT viene migliorata nel 1967 nella
versione Nikkormat FTn con la misurazione TTL bilanciata
identica a quella dei mirini Photomic FTn. Una caratteristica della
Nikkormat è quella di avere il selettore delle velocità di
otturazione coassiale con il bocchettone degli obiettivi, e non sul
tettuccio come nelle Nikon F.
|
Nel 1975 la Nikkormat viene aggiornata
nei comandi a somiglianza della Nikon F2 e viene battezzata Nikkormat
FT2. Infine, nel 1977, con la nascita delle Nikon FM e del nuovo
sistema di accoppiamento fra l’esposimetro nel corpo macchina e
l’anello dei diaframmi degli obiettivi, la Nikkormat viene
ulteriormente modificata ed adeguata al nuovo sistema e ribattezzata
Nikkormat FT3.
NUOVO PROFESSIONALE
Nel
settembre del 1971 la Nikon F viene affiancata e poi sostituita dal
modello Nikon F2, progettata ex novo in base all’esperienza
della Nikon F fino dal 1969, ma con caratteristiche diverse e con
prestazioni professionali di altissimo livello. La Nikon F2 utilizza
un nuovo tipo di otturatore a tendina, con le velocità di
otturazione fra un secondo ed un duemilesimo di secondo, ma con la
possibilità di utilizzare le velocità più lente di un secondo,
comandate dalla leva dell’autoscatto. La Nikon F2 incorpora la
batteria dell’esposimetro, ma utilizza dei mirini intercambiabili
pentaprismatici con l’esposimetro incorporato analoghi ai Photomic,
ed è predisposta per l’impiego dei motori elettrici da applicare
al fondello, senza la necessità di smontare il fondello stesso. La
Nikon F può montare il normale mirino pentaprismatico DE1, ma può
montare anche il mirino esposimetrico Photomic DP1 (vedi
anche la scheda). Nel 1973 viene messo in commercio il mirino
esposimetrico Photomic DP2 che trasforma la Nikon F2 in Nikon
F2S, utilizza i diodi invece dell’aghetto mobile, e con un
accessorio motorizzato DS1 permette la selezione automatica del
diaframma. Nel 1976 il mirino DP2 viene sostituito dal mirino
Photomic DP3 con la fotocellula al silicio e l’accoppiamento
ai servomotori DS1 e DS2. Con l’arrivo della Nikon FM e del sistema
di accoppiamento AI, i mirini della Nikon F2 vengono sostituiti dai
mirini modificati Photomic DP11 e DP12, che trasformano
la Nikon F2 nella Nikon F2AS. Il mirino DP12 può essere impiegato
insieme al servomotore DS12 analogo al DS2.
1973 - Nikon F2 Photomic S
|
1978 - Nikon F2 Titan con mirino AS, motore MD2, batteria MB1 e il controllo DS-12 EE
|
La Nikon F2 può essere
accessoriata con il motore MD1, modificato più tardi nel
modello MD2, oppure con il motore MD3 semplificato, e
può montare il dorso magazzino speciale per 250 pose. Come la
Nikon F, anche la Nikon F2 viene costruita nelle versioni speciali
High Speed equipaggiate con il motore veloce MD100, con il mirino
pentaprismatico semplice, con uno specchio fisso semi trasparente, e
con il blocco della trasmissione automatica del diaframma, per
l’impiego degli obiettivi aperti al massimo valore del diaframma.
La Nikon F2 può inoltre utilizzare un dorso datario MF10. Una
versione speciale del 1978 è la Nikon F2 Titan, realizzata
con il fondello, il tettuccio, il dorso e la piastra frontale in
titanio, ed equipaggiata con il pentaprisma semplice DE1 con la
calotta in titanio. La Nikon F2 Titan viene realizzata in due
versioni diverse ed in circa cinquemila esemplari, con il numero di
serie preceduto dalle lettere F2T. La produzione delle Nikon F2
interamente meccaniche termina nel 1980 con la presentazione della
fotocamera professionale Nikon F3 elettronica ed automatica.
CURIOSITA':
LE NIKONOS
Nel
1963, la società Nippon Kogaku acquista dalla Spirotechnique
la licenza per la fabbricazione della fotocamera subacquea, che viene
ribattezzata Calypso/Nikkor
o più semplicemente Nikonos...
(testo completo)
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SEMPRE OTTURATORE
MECCANICO
La
Nikon F2 è l’ultima reflex meccanica professionale della Nippon
Kogaku, ma accanto a lei nel marzo del 1977 viene presentata la
Nikon FM, una reflex meccanica e compatta che inaugura il nuovo
sistema di accoppiamento AI fra esposimetro ed obiettivo. La Nikon FM
utilizza un otturatore Copal Square a tendina formato da lamelle, con
scorrimento verticale, di nuova concezione, con le velocità di
otturazione fra un secondo ed un millesimo di secondo. Il mirino
pentaprismatico è fisso e la disposizione dei comandi sul tettuccio
è simile a quella della Nikon F2. Simile per le prestazioni generali
alla Nikkormat, la Nikon FM è motorizzabile con il motore elettrico
MD11, sostituito più tardi dal motore MD12.
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1977 - Nikon FM |
1982 - Nikon FM2 |
Nel
1982 la Nikon FM viene equipaggiata con un nuovo otturatore che
raggiunge la velocità di un quattromilesimo di secondo, con una
fotocellula al silicio, e viene ribattezzata Nikon FM2.
La Nikon FM2 rimane in produzione a lungo, ed è l’unica reflex
meccanica costruita da Nikon dopo la fine della produzione della
Nikon F2. Nel 1984 viene migliorata ancora e presentata come Nikon
FM2 new, si distingue dalla
precedente solo per il diverso tempo di sincronia del flash portato a
1/250 e marchiato in rosso sulla ghiera dei tempi.
Alcune
Nikon FM2 hanno scritte celebrative, nel 1987 per gli ottanta anni di
vita della Nippon Kogaku, che nel 1988 si trasforma in Nikon
Corporation, nel 1994 per l’anno del cane e nel 2001 per l’anno
del dragone. Nel 1993 viene realizzata la versione speciale Nikon
FM2T con il tettuccio, il fondello e la carrozzeria in titanio.
Nel
2001 le fotocamere Nikon FM2 meccaniche vengono sostituite dal
modello Nikon
FM3A
equipaggiato con un otturatore ibrido controllato elettronicamente ma
capace di funzionare anche in assenza delle batterie di
alimentazione. L’otturatore permette tutte le velocità di
otturazione fra otto secondi ed un quattromilesimo di secondo (fra un
secondo ed un quattromilesimo di secondo con la selezione manuale),
oltre alla posa B e con la sincronizzazione con il flash ad un
duecentocinquantesimo di secondo. La Nikon FM3A utilizza la leva per
la chiusura manuale del diaframma e la levetta di caricamento
dell’autoscatto meccanico. Come le Nikon FM2 e le Nikon FE2, la
Nikon FM3A può montare il dorso
datario MF16
ed il motore
elettrico MD12
Per la Nikon FM3A viene realizzato uno speciale
obiettivo standard Nikkor AIP 45mm f/2.8
compatto a quattro lenti con schema Tessar equipaggiato con un
microchip per lo scambio delle informazioni con le fotocamere Nikon
delle nuove generazioni. La
saga delle Nikon FM si conclude con una fotocamera modesta, costruita
in subappalto fra il 1995 ed il 2006, e denominata Nikon FM10.
Realizzata con uno scafo in policarbonato, la Nikon FM10 utilizza un
otturatore meccanico da un duemilesimo di secondo, e non è
predisposta per l’impiego del motore elettrico.
ELETTRONICHE
NIKON
All’iniziodegli anni Settanta tutti i costruttori di fotocamere reflex,
compresa la Nippon Kogaku, si affrettano a mettere in cantiere una
reflex 35mm equipaggiata con un otturatore
elettronico
e con la selezione automatica delle velocità di otturazione.
La
prima reflex elettronica della Nippon Kogaku è la Nikkormat
EL
(o Nikomat
EL),
che viene messa sul mercato nel 1972. La Nikkormat EL, nonostante il
nome, non somiglia troppo nella carrozzeria alle Nikkormat
meccaniche, ed ha il selettore delle velocità di otturazione posto
sul tettuccio, come le Nikon F2. L’otturatore elettronico a tendina
metallica con lo scorrimento verticale va da quattro secondi ad un
millesimo di secondo, ed il selettore delle velocità di otturazione
permette la selezione manuale di tutte le velocità, oltre alla
posizione A per la selezione automatica della velocità di
otturazione. Senza le batterie la Nikkormat EL funziona con la
velocità di otturazione meccanica di un novantesimo di secondo. La
pressione sul pulsante di scatto a metà corsa permette il blocco
della misurazione esposimetrica sull’area inquadrata. Nel 1976 la
Nikkormat EL viene modificata per l’accoppiamento diretto con un
motorino elettrico Auto
Winder AW1
che permette l’avanzamento automatico della pellicola. La Nikkormat
così modificata viene battezzata con la sigla Nikkormat
ELW
(o Nikomat
ELW).
Nel 1977, con l’arrivo delle fotocamere Nikon FM equipaggiate con
il nuovo sistema AI di accoppiamento con gli obiettivi
Auto Nikkor
della nuova serie, le fotocamere in produzione vengono modificate e
la Nikkormat ELW viene sostituita dal modello Nikon
EL2,
identica in tutto al modello precedente, ma con il nuovo sistema di
accoppiamento dell’obiettivo con il simulatore del diaframma.
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1972 - Nikkormat EL |
1978 - Nikon FE |
Nel1978 viene presentata la Nikon
FE,
con la carrozzeria simile a quella della Nikon FM meccanica, ed
equipaggiata con un otturatore elettronico da un millesimo di
secondo, con i tempi lunghi fino ad otto secondi. Senza batterie
anche la Nikon FE scatta con la velocità meccanica di un novantesimo
di secondo. I vetri di messa a fuoco della Nikon FE sono
intercambiabili attraverso il bocchettone degli obiettivi. La Nikon
FE può montare gli stessi motori
elettrici MD11
ed MD12
delle Nikon FM, che si collegano direttamente al fondello.
Nel
1983 la Nikon FE viene sostituita dal modello Nikon
FE2
che utilizza la stessa carrozzeria e gli stessi comandi, ma come la
Nikon FM2, monta un nuovo tipo di otturatore con le velocità fino ad
1/4000 di secondo. La velocità meccanica e sincronizzata
con il flash viene portata ad 1/250 di secondo.
Nel
1997 la Nippon Kogaku subappalta (forse alla Cosina) la costruzione delle fotocamere Nikon FE10, dalla carrozzeria
analoga a quella delle Nikon FM10 meccaniche, ed equipaggiate con un
otturatore elettronico con le velocità di otturazione fra otto
secondi ed un duemillesimo di secondo, con la sincronizzazione del
flash con un novantesimo di secondo. La Nikon FE10 è molto
tradizionale, con la leva di carica ed il selettore delle velocità
di otturazione, una levetta per la chiusura manuale del diaframma ed
il pulsante per il blocco della lettura esposimetrica.
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Sono quasi indentiche!
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NIKON F3 PROFESSIONAL
Nel1980 la società Nikon presenta la sua nuova reflex 35mm
professionale, battezzata con il nome Nikon
F3
ed equipaggiata con un otturatore elettronico. La Nikon F3 ha
l’esposimetro incorporato e mantiene la possibilità di cambiare i
mirini e gli schermi di messa a fuoco, oltre alla possibilità di
impiego dei motori
elettrici
e dei dorsi
magazzino.
Il mirino
pentaprismatico standard DE2,
ma si possono montare i mirini a pozzetto
DW3,
i mirini a pozzetto con il mirino ad
ingrandimento DW4
ed i mirini di azione
DA2
con la possibilità di osservazione dell’inquadratura anche senza
accostare l’occhio all’oculare. Nel 1982 viene presentato un
nuovo mirino DE3
di tipo HP,
con l’oculare sagomato per permettere una visione più agevole
dell’inquadratura, senza accostare completamente l’occhio
all’oculare. Il mirino DE2 ed il mirino HP DE3 permettono la
chiusura della finestrella dell’oculare.
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1982 - Nikon F3 HP |
L’otturatore elettronico
è a tendina in titanio con lo scorrimento orizzontale, ed offre le
velocità di otturazione fra otto secondi ed un duemillesimo di
secondo oltre alla posa B. Senza le batterie la Nikon F3 scatta con
la velocità di un sessantesimo di secondo per mezzo di una leva
ausiliaria. Una levetta permette il sollevamento manuale dello
specchio ed un pulsante permette la chiusura manuale del diaframma.
La Nikon F3 può essere accessoriata con un motore
elettrico MD4
per una velocità massima di quattro scatti al secondo. La massima
velocità di ripresa si ottiene con lo specchio alzato. Il dorso
della Nikon F3 può essere sostituito con il dorso
MF6
che impedisce il rientro della coda della pellicola nel caricatore o
con il dorso
MF4
per duecento e cinquanta pose, e può essere impiegato il dorso
datario MF14.
La Nikon F3 rimane in produzione per vent’anni, fino all’inverno
del 2000, nonostante la presentazione nel 1988 della Nikon F4 con la
messa a fuoco automatica.
CURIOSITA': NIKON F3 SPECIALI
La
Nikon F3 viene realizzata nel 1982 a in una versione speciale
Nikon
F3T
o F3
Titan
con la calotta ed il fondello in titanio, equipaggiata con un
mirino DE4 con il cappuccio in titanio. Nel 1984 viene realizzata
la versione speciale della Nikon F3 denomina ta Nikon
F3P
riservata ai fotogiornalisti professionisti.
Nell’ottobre
del 1993 viene realizzata in un numero limitato di esemplari la
Nikon
F3 Limited,
dalle caratteristiche simili a quelle delle Nikon F3P, ma solo
per il mercato giapponese. La Nikon F3H simile alla Nikon F3P
viene realizzata in occasione delle olimpiadi invernali di Nagano
in meno di mille esemplari non immessi in commercio, monta uno
specchietto semitrasparente fisso e può utilizzare il motore
elettrico MDH con la velocità fino a tredici scatti al secondo.
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MISURAZIONE
AMP
Nel
1983 viene presentata la fotocamera Nikon
FA,
equipaggiata con un otturatore elettronico analogo a quello delle
Nikon FE2, con le velocità fino ad un quattromilesimo di secondo, e
con un sistema di misurazione della luce basato su due fotocellule al
silicio su cinque zone diverse, con il calcolo della media e con la
esclusione dalla misurazione delle aree anomale. Il nuovo sistema di
misurazione, denominato AMP (Auto Multi Pattern) o a matrice, può
essere disattivato per la misurazione selettiva della luce sulla sola
area centrale. La Nikon FA può essere utilizzata con la selezione
manuale o automatica delle velocità di otturazione, ma anche con la
selezione automatica del diaframma in base alla velocità di
otturazione selezionata manualmente, oppure con la selezione
automatica
programmata della coppia tempo e diaframma.
Nella funzione programmata la selezione della coppia avviene in
funzione della lunghezza focale dell’obiettivo impiegato, grazie al
sistema di informazioni tra il corpo macchina e gli obiettivi della
serie Nikkor AIS. La Nikon FA possiede una leva per la chiusura
manuale del diaframma, una levetta per il caricamento dell’autoscatto
meccanico, ed un pulsante per la misurazione della luce sulla sola
area centrale. La Nikon FA può essere accessoriata con un motore
elettrico MD15
e i
dorsi
datario MF16.
CURIOSITA':
ELETTRONICHE ECONOMICHE
Nel
1979 la società Nippon Kogaku mette sul mercato una reflex 35mm elettronica piccola e compatta battezzata Nikon
EM
ed equipaggiata con un otturatore elettronico con lo scorrimento
verticale e le velocità di otturazione fra un secondo ed un
millesimo di secondo, oltre alla posa B ed alla velocità
meccanica di un novantesimo di secondo sincronizzato con il
flash. Il selettore delle funzioni può essere regolato
esclusivamente sulla selezione completamente automatica della
velocità di otturazione, sulla posa B e su M90 per scattare con
le batterie scariche. Nonostante la sua semplicità la Nikon EM
può essere accessoriata con un motorino
elettrico MDE
che permette lo scatto singolo o la sequenza di due scatti al
secondo. Per la Nikon EM vengono messi in commercio otto obiettivi
Nikkor E
compatibili con l’innesto a baionetta Nikon.
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1979 - Nikon EM
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1982 - Nikon FG
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Nel
1982 alla Nikon EM viene affiancato un modello analogo dalle
prestazioni più sofisticate, battezzata Nikon
FG.
L’otturatore elettronico è lo stesso, come l’autoscatto e la
compensazione dell’esposizione per il controluce, e permette la
selezione automatica o manuale di tutte le velocità di
otturazione. Manuale, automatica e programmata, la Nikon FG usa
una fotocellula al silicio e può montare un motorino
elettrico MD14.
Nel 1984 viene presentata una versione semplificata, battezzata
Nikon
FG20,
che utilizza lo stesso otturatore elettronico e lo stesso circuito
esposimetrico. La semplificazione delle funzioni prevede la
impossibilità di utilizzare la funzione programmata, mentre il
selettore delle velocità di otturazione permette la selezione
manuale o automatica della velocità di otturazione. L’esposizione
può essere modificata per le riprese in controluce ed un
avvisatore acustico disinseribile avvisa nel caso di esposizione
scorretta.
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MOTORE INCORPORATO
Nel
1985, seguendo la moda imposta dalle altre industrie, la società
Nikon mette in produzione la Nikon
F301
(Nikon
N2000 negli USA),
equipaggiata con un motore elettrico incorporato per l’avanzamento
della pellicola. La Nikon F301 utilizza un otturatore elettronico con
le velocità fra un secondo ed un millesimo di secondo selezionabili
automaticamente o manualmente, oltre alla posa B, con la velocità
sincronizzata pari ad un 125 di sec. La Nikon F301 permette
l’esposizione
programmata
con la selezione automatica del valore del diaframma e della velocità
di otturazione, e l’esposizione programmata con la velocità di
otturazione alte, nel caso di azioni rapide o con obiettivi di focale
lunga. La Nikon F301 possiede l’autoscatto ed una presa per il
comando a distanza. Un selettore permette di escludere il segnale
acustico che segnala gli errori di esposizione, la possibilità di
mosso, la fine della pellicola, il funzionamento autoscatto e la
necessità di impostazione manuale della sensibilità del film. La
Nikon F301 utilizza il codice
DX
per la selezione automatica della sensibilità del film.
L’alimentazione della Nikon F301 dipende da quattro batterie
ministilo da 1.5 volt e con un fondello accessorio MB3 è possibile
alimentare la fotocamera con quattro batterie a stilo da 1.5 volt. La
Nikon F301 non possiede il pulsante per la chiusura manuale del
diaframma e non permette l’esecuzione di fotografie in assenza
delle batterie.
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1985 - Nikon F301
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Non c'è più la ricarica dell'otturatore ma solo un motore elettrico.
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REFLEX
AUTOFOCUS
Nel
1985, spinta dall’improvviso arrivo sui mercati di fotocamere
autofocus integrali, come le Minolta Maxxum 7000
o, Europa, Minolta 7000 AF, inizia nel 1986 la
produzione delle fotocamere Nikon F501 autofocus (ribattezzata
negli USA Nikon N2020), basata sul corpo delle Nikon F301
modificato con l’aggiunta di un sensore per la rivelazione
autofocus ed equipaggiata con una nuova serie di obiettivi AF-Nikkor.
La Nikon F501 si caratterizza per una sagoma bassa ed allungata ed un
motore incorporato per l’avanzamento della pellicola e la ricarica
dell’otturatore, viene equipaggiata con un otturatore a tendina metallica con scorrimento verticale e controllo elettronico con le
velocità di otturazione fra un secondo ed un duemilesimo di secondo.
Il motore incorporato permette lo scatto singolo o la sequenza
continua e la messa a fuoco può essere effettuata in maniera singola
e continua, oppure manualmente.
La Nikon F501 utilizza una
fotocellula al silicio con prevalenza dell’area centrale
dell’inquadratura, con esposizione manuale assistita
dall’esposimetro, oppure automatica con priorità del diaframma e
programmata in base ad un programma standard, un programma che
privilegia le alte velocità di otturazione PH, o un programma P-DUAL
che tiene conto della lunghezza focale dell’obiettivo. Il mirino
della Nikon F501 ha gli schermi di messa a fuoco intercambiabili.
L’alimentazione è fornita da quattro batterie ministilo AAA da 1.5
volt ma con un fondello speciale è possibile impiegare quattro
batterie tipo AA. Per la Nikon F501 sono disponibili un dorso
datario MF-19.
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CURIOSITA': PRE-AUTOFOCUS
Nei primi anni Settanta
viene sperimentato sulla fotocamera Nikon F2 e un ingombrante obiettivo AF motorizzato
80mm f/2,8 che rimane a livello di prototipo, mentre alla Photokina del 1980 di
Colonia (Germania), viene presentata, ancora a livello sperimentale, la Nikon
F3AF predisposta per l’impiego di
obiettivi con la messa a fuoco automatizzata per mezzo di un motore
elettrico incorporato nella montatura dell’obiettivo e di un sensore posto nel
mirino della fotocamera: viene corredata con due obiettivi AF-Nikkor, un 80mm
f/2.8 ed un teleobiettivo AF-Nikkor 200mm f/3.5 ED-IF con la messa a fuoco
interna.
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1971 - Nikon F2 AF |
1983 - Nikon F3 AF |
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NIKON F401, F401S E
F401X
A
metà del 1987 viene presenta la prima vera reflex Nikon
autofocus, progettata in maniera integralmente nuova, con un
motore incorporato, un piccolo flash incorporato ed un otturatore con
le velocità di otturazione fra un secondo ed un duemilesimo di
secondo. La fotocamera spartana ed economica viene battezzata Nikon
F 401 (Nikon N4004 sul mercato USA) e viene stilizzata con
una abbondanza di linee curve ed una impugnatura sporgente dalla
parte destra del frontale. La Nikon F401 monta un sensore CCD per la
rilevazione della messa a fuoco, usa la messa a fuoco manuale e la
messa a fuoco automatica con il modo “one shot” a scatto singolo.
La misurazione della luce con l’esposizione automatica avviene su
tre zone, ma con l’esposizione manuale si utilizza la misurazione
media sulla zona centrale. La misurazione della luce può essere
bloccata da un pulsante e l’autoscatto può essere attivato con un
secondo pulsante. La Nikon F401 viene resa disponibile nella versione
Nikon F 401 QD con il dorso datario di serie.
Alla
fine del 1989 la Nikon F401 viene rinnovata con la sigla Nikon
F401S (Nikon N 4004S negli USA), pure rimanendo inalterata
nella carrozzeria e nelle prestazioni. Vengono migliorati la
luminosità del mirino ed il sensore autofocus, e viene aggiunto sul
tettuccio un tasto per il blocco dei selettori del diaframma e
dell’otturatore. Gli automatismi sono quello programmato standard o
veloce, e quelli a priorità del diaframma o dell’otturatore, ed è
possibile l’esposizione manuale.
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1989 - Nikon F401
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L’ultima
versione della Nikon F401 viene presentata nel 1992 con il nome Nikon
F401X (Nikon N5005 negli USA), con le stesse prestazioni
di base e con la stessa carrozzeria appena rivista. Rispetto al
modello precedente la Nikon F401X permette in automatismo
l’esecuzione di velocità di otturazioni lente fino a trenta
secondi e della posa T al posto della posa B. Le componenti interne
sono completamente rinnovate e le funzioni elettroniche migliorate,
la messa a fuoco è migliorata con il sistema ad inseguimento del
soggetto con calcolo del punto futuro, ed il sistema di misurazione
della luce si basa su cinque zone. La versione Nikon F401S QD
viene consegnata con il dorso datario di serie.
SEMI
PROFESSIONALE
A
metà del 1988 viene presentata la fotocamera semi professionale
Nikon F801 (Nikon N8008 negli USA) caratterizzata da un
motore elettrico con l’avanzamento singolo oppure in sequenza con
velocità fino a due scatti al secondo o fino a 3.3 scatti al
secondo. L’otturatore va da trenta secondi ed un ottomilesimo di
secondo, con la sincronizzazione ad 1/250 di sec. La Nikon F801
utilizza un sensore CCD ed un sistema di misurazione della luce a
matrice in cinque zone con possibilità di misurazione media sulle
luci alte o basse, e sulla sola zona centrale allargata. La messa a
fuoco può avvenire con il sistema singolo o continuo e l’esposizione
può essere programmata in base alla lunghezza focale dell’obiettivo,
ed è selezionabile manualmente con lo slittamento volontario verso i
diaframmi più chiusi o più aperti. Possono essere selezionati
l’automatismo a priorità del diaframma o dell’otturatore e
l’esposizione manuale, sono possibili le esposizioni differenziate
a forchetta (auto bracketing) e le esposizioni multiple sullo stesso
fotogramma. Il mirino ha gli schermi intercambiabili ed un display
esterno indica il programma selezionato, il tipo di misurazione, il
modo di trascinamento, il numero degli scatti e la sensibilità della
pellicola.
La
Nikon F801 viene sostituita nel 1991 del modello Nikon F801S
(Nikon N8008S negli USA), che mantiene inalterate tutte le
caratteristiche della Nikon F801 ma utilizza un nuovo sistema di
rilevazione autofocus, più veloce ed efficiente, integrato con le
funzioni del motore, ed un miglioramento del sistema Matrix di
misurazione della luce che permette anche la misurazione selettiva su
di una porzione ristretta dell’area centrale. Così migliorata la
Nikon F801S rimane in produzione ancora a lungo.
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1991 - Nikon F801s |
1990 - Nikon F601 e F601-M |
NIKON
F601 e F601-M
Alla
Photokina del 1990 viene presentata la Nikon F601 (Nikon
N6006 negli USA) che utilizza una carrozzeria simile a quella
della Nikon F801, monta un nuovo otturatore con le velocità di
otturazione fra trenta secondi ed un duemilesimo di secondo,
incorpora un piccolo flash automatico ed un motore che oltre
allo scatto singolo permette le sequenze lente con 1.2 scatti al
secondo e le sequenze veloci con due scatti al secondo. La messa a
fuoco può essere manuale, a scatto singolo o ad inseguimento del
soggetto, e può essere bloccata. La misurazione della luce può
avvenire con il sistema Matrix su cinque zone, con il sistema
sull’area centrale allargata o sull’area centrale ristretta.
L’esposizione può essere programmata in base alla lunghezza focale
dell’obiettivo, con la possibilità di slittamento della coppia
diaframma/velocità, oppure automatica a priorità del diaframma o
dell’otturatore e completamente manuale. Con il flash incorporato o
con i flash dedicati l’esposizione è automatica. Sono possibili le
esposizioni differenziate a forcella, la compensazione
dell’esposizione ed il blocco della misurazione. Il display esterno
mostra il tipo di automatismo, il modo di messa a fuoco, il modo del
motore, il modo di misurazione, la sensibilità del film, il numero
degli scatti. Per la Nikon F601 è previsto l’impiego di un dorso
datario accessorio.
Accanto
alla Nikon F601 viene presentato il modello Nikon F601M (Nikon
N6000 negli USA) semplificato, privo della messa a fuoco
automatica, privo del piccolo flash incorporato, e privo della
possibilità della misurazione sull’area centrale ristretta “spot”.
Per il resto la Nikon F601M è identica al modello Nikon F601, monta
lo stesso otturatore, stesso motore e sistema Matrix.
NIKON SERIE da F50 a
F100
Alla
Photokina del 1992 Nikon presenta una nuova fotocamera reflex
autofocus, equipaggiata con un nuovo sistema di rilevazione
autofocus, con un nuovo sistema di misurazione della luce, e con un
sistema di interfaccia con una agenda elettronica per la
memorizzazione dei dati di ripresa.
La nuova fotocamera, battezzata
Nikon F90 (Nikon N90 negli USA), ha alcune caratteristiche in
comune con la Nikon F801, come l’otturatore da un ottomilesimo di
secondo ed un motore incorporato a tre posizioni, per lo scatto
singolo e per sequenze con due velocità. Il nuovo sensore autofocus
commutabile su di una area ampia o su di una area ristretta permette
la rilevazione singola o continua e si attiva automaticamente nel
modo “focus tracking” con i soggetti in movimento. Il sistema di
misurazione della luce si basa su otto settori con il metodo Matrix
3D che tiene contro della distanza del soggetto, e può essere
commutato nella misurazione sull’area centrale allargata (semi
spot) o ristretta (spot). La Nikon F90 si interfaccia con i flash
dedicati e con gli obiettivi della nuova serie AF-Nikkor D, e può
montare un dorso datario Nikon F90D o un dorso programmabile Nikon
F90S.
L’esposizione
automatica programmata può essere modificata a piacere, e sono
possibili l’automatismo a priorità del diaframma o dell’otturatore
e l’esposizione manuale, ma anche diversi automatismi in funzione
del soggetto (silhouette, iperfocale, paesaggio, azione, ritratto,
profondità ridotta) ed in funzione del flash utilizzato. Sono
possibili inoltre il blocco della misurazione esposimetrica e la
correzione volontaria degli automatismi fino a cinque diaframmi in
più o in meno. Il mirino ha gli schermi intercambiabili. Il display
esterno mostra tutte le indicazioni presenti nel mirino, oltre allo
stato di carica della batteria, alla sensibilità della pellicola, al
modo del motore, alla funzione del flash e dell’autoscatto.
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1994 - Nikon F90x |
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1994 - Nikon F90x (particolare) |
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Nella
seconda metà del 1994 la Nikon F90 viene aggiornata nel modello
Nikon F90X (Nikon N90S negli USA), con un nuovo sensore
autofocus allargato a croce, con la misurazione commutabile sulla
sola zona centrale, ed un motore più veloce, con possibilità di
sequenze fino a 4.3 scatti al secondo. Fra gli accessori della Nikon
F90X vi è un portabatterie aggiuntivo completo del secondo pulsante
di scatto per le riprese verticali. Appena modificata nelle finiture,
la Nikon F90X utilizza lo stesso otturatore da un ottomilesimo di
secondo e lo stesso sistema esposimetrico Matrix 3D basato su otto
zone, con misurazione semi spot e spot, ed offre le stesse
prestazioni in fatto di automatismi (programma, programma
flessibile, programma variabile, ritratti, iperfocale, paesaggi,
silhouette, azione, ravvicinate, a priorità del diaframma o
dell’otturatore, manuale) oltre all’automatismo con i flash
dedicati.
Nel
1994 Nikon affianca alla fotocamera Nikon F90 una fotocamera reflex
autofocus dalle caratteristiche amatoriali, equipaggiata con
un piccolo flash incorporato, un motore di trascinamento a scatto
singolo ed un otturatore da un duemilesimo di secondo. La nuova
fotocamera viene battezzata Nikon F50 (Nikon N50 negli
USA), ed incorpora un sistema rapido di messa a fuoco singolo o
continuo ed un esposimetro basato su di un sistema Matrix a sei
settori. Quello che rende particolare la Nikon F50 è il
selettore dei modi di esposizione, che permette di passare dal modo
“simple” al modo “advanced”. Nel modo “simple” il
display esterno permette di selezionare quattro modalità di
esposizione automatica basata sui soggetti, istantanea generica,
paesaggio, ritratto, ripresa ravvicinata. Nel modo “advanced”
è ancora possibile selezionare dal display gli automatismi per
soggetto, azione, silhouette, notturno e posa lenta, ma è possibile
selezionare il programma “flessibile”, l’automatismo a priorità
del disframma o dell’otturatore, oltre all’esposizione manuale, o
la posa. E’ possibile memorizzare il modo di esposizione preferito,
è possibile effettuare il blocco della misurazione con il pulsante
AE-L ed è possibile effettuare la correzione manuale
dell’esposizione fino a cinque diaframmi in più o in meno. Con il
flash incorporato e con i flash dedicati è possibile l’automatismo
completo. Disponibile inizialmente con le sole finiture nere, ma
successivamente anche nel colore argento, la Nikon F50 è disponibile
nella versione con il dorso datario di corredo.
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1994 - Nikon F50 |
1994 - Nikon F70 |
Contemporaneamente
alla Nikon F90X, a metà del 1994, viene presentata la Nikon F70
(Nikon N70 negli USA), equipaggiata con un piccolo flash
estraibile incorporato nel tettuccio del pentaprisma, con un motore
di trascinamento della pellicola con due velocità, fino a due scatti
al secondo in modalità lenta e fino a 3.7 scatti al secondo in
modalità veloce. La Nikon F70 monta un otturatore elettronico con le
velocità di otturazione fra 30 secondi ed 1/4000 di secondo, con la
sincronizzazione X ad 1/250 di secondo. La misurazione della luce
avviene con il sistema Matrix 3D e può essere commutata sulla
misurazione centrale allargata o centrale ristretta. L’automatismo
dell’esposizione funziona al programma standard, flessibile o in
modo manuale oltre all’automatismo con il flash. L’ampio display
esterno indica il tipo di programma con dei simboli e indica tutte le
funzioni impostate.
Nella
seconda metà del 1998 viene presentata la fotocamera Nikon F60
(Nikon N60 negli USA), caratterizzata da prestazioni
semplificate ed equipaggiata con un piccolo flash incorporato, con un
otturatore da 1/2000 di secondo e da un motore con la velocità
massima di un fotogramma al secondo. Il sistema di rilevazione
autofocus utilizza un nuovo sensore e funziona in modalità “auto
servo” con selezione automatica fra il sistema “singolo” o
“continuo” in base al soggetto. La misurazione della luce avviene
con il sistema Matrix su sei zone commutabile nella
misurazione semi spot nel modo manuale o con il blocco della
misurazione della luce. Gli automatismi dell’esposizione, oltre
all’esposizione programmata flessibile ed all’automatismo con
priorità al diaframma o all’otturatore, sono quelli basati sul
soggetto, generico, ritratto, paesaggio, macro, azione, notturno,
oltre all’esposizione completamente manuale ed all’automatismo
con il flash. L’esposizione può essere corretta manualmente o
bloccata con il pulsante AE-L. Il mirino ha la regolazione per la
correzione diottrica. Rifinita nel colore nero o a scelta nel colore
argento, la Nikon F60 è disponibile anche nella versione con il
dorso datario.
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1998 - Nikon F60 |
1999 - Nikon F100 |
Alla
fine del 1998 la società Nikon presenta ed immette sul mercato
all’inizio del 1999 la fotocamera Nikon F100 (Nikon N100
negli USA) con prestazioni superiori a quelle della Nikon F90X e
paragonabili a quelle della Nikon F5, ma con ingombri e pesi ridotti.
La Nikon F100 possiede una struttura metallica in lega di alluminio
con il fondello e la calotta superiore in lega di magnesio, monta un
otturatore da 1/8000 di secondo ed un motore di avanzamento con la
doppia velocità, silenziata fino a tre scatti al secondo, e
continua fino a 4.5 scatti al secondo, con la possibilità di
raggiungere cinque scatti al secondo con un alimentatore accessorio
MB15. Il sistema di rilevazione autofocus si basa su cinque
sensori di cui tre a croce, selezionabili automaticamente o
manualmente, con messa a fuoco commutabile automaticamente da
“single” a “servo” con inseguimento “focus tracking” del
soggetto. La misurazione della luce è del tipo Matrix 3D su dieci
settori, convertibile nella misurazione semi spot o spot, e
l’automatismo dell’esposizione può essere del tipo con il
programma flessibile, oppure a priorità del diaframma o
dell’otturatore, o completamente manuale. Sono possibili il blocco
della misurazione, la compensazione dell’esposizione fino a cinque
diaframmi, le esposizioni multiple e le esposizioni differenziate a
forcella “auto bracketing”. Utilizzando i flash dedicati è
possibile il completo automatismo dell’esposizione. Il mirino ha i
vetri di messa a fuoco intercambiabili e la correzione diottrica. Il
display esterno integra i dati visibili nel mirino con la sensibilità
della pellicola, lo stato delle batterie, e tutti i dati relativi
alle funzioni selezionate.
CURIOSITA':
FORMATO APS
Fra
le industrie che dimostrano di credere nel nuovo formato APS
(Advanced Photo System,
ed è commercializzato dalla Kodak, Fujifilm, Agfa e Konica)
presenta alla Photokina
del 1996 la Nikon Pronea 6000i
(Pronea 6i
negli USA), caratterizzata da una sagoma tradizionale, simile a
quella della Nikon F50, ma più piccola e leggera, equipaggiata
con un piccolo flash estraibile incorporato nel tettuccio del
pentaprisma, con un otturatore con le velocità di otturazione fra
30 secondi ed 1/4000 di secondo, e con un motore di trascinamento
della pellicola che oltre allo scatto singolo permette sequenze
fino a tre scatti al secondo. Utilizza lo stesso innesto a
baionetta F modificata per la trasmissione del comando di messa a
fuoco automatica delle altre Nikon AF, e può montare, con qualche
limitazione, gli obiettivi Nikkor AF. Studiati in modo specifico
per le Pronea vengono messi sul mercato anche tre obiettivi zoom
della serie IX, un 24-70mm f/3.5-5.6, un 20-60mm f/3.5-5.6, ed un
60-180mm f/4.5-5.6 a cui si aggiunge un 30-60mm f/4-5.6.
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1996 - Nikon Pronea 6000i
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1997 - Nikon Pronea S
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Viene affiancata a poco più di un anno dalla presentazione da un
modello Nikon Pronea S, dalla carrozzeria stilizzata in
maniera assolutamente originale, con il frontale liscio, il
tettuccio curvo e con una finitura argentata. La Nikon Pronea S
incorpora nel tettuccio un piccolo flash estraibile di lato, monta
un otturatore da un duemilesimo di secondo ed un motore che
permette solo l’avanzamento singolo, è più piccola del modello
precedente e più leggera. La Nikon Pronea S può essere comandata
a distanza senza cavo.
Nel gennaio 2004 la Kodak annuncia
la prossima cessazione della produzione delle pellicole APS, e l'ultimo
produttore ancora attivo nella vendita di pellicole APS, Fujifilm, decide di
terminare la distribuzione a fine di giugno del 2012.
Muore così un altro
formato su pellicola.
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All’inizio
del 2000 viene presentata la Nikon F80 (Nikon N80 negli
USA), che rappresenta una evoluzione della Nikon F70 di cui mantiene
il piccolo flash incorporato, l’otturatore da 1/4000 di secondo, ed
un motore portato alla velocità di 2.5 scatti al secondo. Somiglia
di più alle reflex della serie F90 ed F100. La Nikon F80 utilizza un
sistema di rilevazione autofocus a cinque punti selezionabili,
di cui quello centrale a croce, e permette la messa a fuoco ad area
prefissata, ad area dinamica o ad area dinamica con preferenza al
soggetto più vicino, con la funzione “focus tracking” ad
inseguimento del soggetto principale.
La misurazione esposimetrica
avviene su dieci settori, oppure può essere selezionata per
l’area centrale allargata o per l’area centrale ristretta. Sono
possibili l’automatismo con il programma flessibile, oppure a
priorità del diaframma o a priorità dell’otturatore, oppure
l’esposizione completamente manuale. Sono possibili la
compensazione, il blocco della misurazione, le esposizioni
differenziate a forcella e le esposizioni multiple sullo stesso
fotogramma, oltre alle esposizioni automatiche con il flash. Mancano
gli automatismi in base ai soggetti. Il mirino della Nikon F80 ha la
correzione diottrica e permette la visualizzazione di un reticolo
geometrico nello schermo di messa a fuoco. Un tasto permette la
chiusura manuale del diaframma, ed il selettore dei modi di
esposizione permette l’impostazione della sensibilità e delle
funzioni personalizzabili. Attorno a questo selettore vi è il
selettore dei modi del motore e dell’autoscatto. Sul dorso vi è il
selettore dei punti di messa a fuoco, quello dei modi di misurazione
della luce ed il pulsante AE-L ed AF-L. La Nikon F80 è disponibile
nelle finiture completamente nere o nere e argento.
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2000 - Nikon F80
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SERIE NIKON F65-F55-F75
All’inizio
del 2001 Nikon presenta la prima fotocamera di una nuova serie,
caratterizzata da una finitura nera o nera e argento, dalla
semplicità di impiego, dalle dimensioni e dai pesi contenuti, dal
flash incorporato, dall’otturatore da un duemilesimo di secondo e
da un motore di avanzamento da due scatti e mezzo al secondo. La
nuova fotocamera viene individuata come Nikon F65 (Nikon
N65 negli USA), utilizza un sistema di rilevazione autofocus su
cinque punti, di cui quello centrale a croce, una misurazione della
luce tipo Matrix 3D su sei settori, convertito automaticamente
nel sistema semi spot con l’esposizione manuale. L’automatismo
dell’esposizione è del tipo programmato, del tipo programmato
flessibile P, programmato per soggetti, automatica a priorità del
diaframma o dell’otturatore e manuale, oltre che automatica con il
flash. Sono possibili il blocco dell’esposizione, la correzione
manuale fino a due diaframmi e l’esposizione differenziata a
forcella (bracketing).
A
metà del 2002 la Nikon F65 viene affiancata dal modello Nikon F55
(Nikon N55 negli USA), che si caratterizza per la carrozzeria
completamente di colore argento, escluso il dorso, per il piccolo
flash incorporato, un motore con la velocità massima di 1.5 scatti
al secondo e lo stesso otturatore da 1/2000 di secondo. Più
economica della Nikon F65, la Nikon F55 ha la rilevazione autofocus
su tre punti, ed un sistema di misurazione della luce Matrix a cinque
zone, con la selezione media ponderata nel modo di esposizione
manuale. I modi di esposizione automatica sono gli stessi della Nikon
F65. Sono possibili il blocco dell’esposizione, la correzione
manuale fino a due diaframmi e l’esposizione differenziata a
forcella (bracketing). La versione Nikon F55D è equipaggiata
con il dorso datario.
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2001 - Nikon F65 |
2003 - Nikon F75 |
All’inizio
del 2003 la serie delle reflex autofocus economiche a pellicola Nikon
si completa con il modello Nikon F75 (Nikon N75 negli
USA), che viene realizzata nella versione con le finiture
completamente nere o con le finiture nere e argento. La Nikon F75
somiglia alla Nikon F65, incorpora un piccolo flash, monta lo stesso
otturatore ed un motore. Il sistema di rilevazione autofocus è lo
stesso basato su cinque punti ed il sistema di misurazione della luce
evoluto si basa su venticinque zone, oltre alla misurazione semispot
e spot, attivabile quest’ultima come funzione personalizzata. Gli
automatismi dell’esposizione sono gli stessi delle Nikon F65 e
delle Nikon F55. Sono possibili il blocco dell’esposizione, la
correzione manuale fino a due diaframmi e l’esposizione
differenziata a forcella (bracketing).
REFLEX
PROFESSIONALI
Una
delle novità presentate alla Photokina del 1988 è la Nikon F4,
una reflex autofocus modulare, che si affianca alla storica Nikon F3
senza sostituirla immediatamente. La Nikon F4 ha il mirino
intercambiabile, gli schermi di messa a fuoco intercambiabili, il
dorso intercambiabile con i dorsi datario o i dorsi magazzino, e si
completa con impugnature e portabatterie accessori che ne aumentano
l’autonomia. I mirini
della Nikon F4 sono quattro: un tradizionale mirino pentaprismatico
del tipo “high eyepoint”, un mirino pentaprismatico maggiorato
per la visione in condizioni proibitive (scafandratura subacquea,
caschi protettivi, etc.), un altrettanto tradizionale mirino a
pozzetto ed un mirino a visione diretta con forte ingrandimento per i
lavori di riproduzione su stativo.
Il
portabatterie standard MB20 utilizza quattro batterie a stilo tipo AA
da 1.5 volt e si installa direttamente sul frontale della fotocamera.
Il portabatterie MB21 invece è costituito da due parti, uno
installato sul frontale e l’altro sul fondello, per ciascuno di
essi contiene tre batterie a stilo tipo AA per un totale di sei
batterie. Nella configurazione con il portabatterie MB21 la Nikon F4
viene denominata Nikon F4S. Oltre ai portabatterie MB21 è
possibile impiegare il portabatterie speciale MB22, simile al
portabatterie MB21, di cui utilizza la parte frontale, ma con la
parte inferiore collegata ad un alimentatore esterno per mezzo di un
cavo.
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Il portabatterie MB23 garantisce una autonomia ancora
più lunga, utilizza batterie alcaline a stilo tipo AA o al Nichel
Cadmio, anche ricaricabili grazie ad un accessorio MN20. Il dorso
datario MF22 permette di incidere la data o l’ora sul
fotogramma, mentre il dorso datario multifunzioni MF23
funziona anche come timer, intervallometro e per le esposizioni a
forcella (auto bracketing). Il dorso MF24 permette
l’esecuzione di 250 fotogrammi e permette anche tutte le funzioni
del dorso multifunzioni MF23. La
Nikon F4 viene equipaggiata con un otturatore con le velocità di
otturazione da trenta secondi ad un ottomilesimo di secondo con la
sincronizzazione ad 1/250 di secondo, oltre alle pose B e T, e con un
motore di avanzamento della pellicola che può avanzare i fotogrammi
singoli, oppure permettere sequenze da 2.9 fotogrammi al secondo,
sequenze silenziose da uno scatto al secondo, o sequenze veloci da
5.7 fotogrammi al secondo. Il sistema di rilevazione autofocus si
basa su di un sensore AM-200 (lo stesso della Nikon F801) e la
funzione dell’autofocus può essere selezionata su “singolo” o
“continuo” e può essere bloccata con il tasto AF-L. La
misurazione della luce, selezionabile dal mirino, può essere operata
con il sistema Matrix su cinque zone, sull’area centrale
allargata o sull’area centrale ristretta. L’esposizione può
avvenire in maniera completamente automatica con il programma normale
ed il programma di azione, oppure con la priorità del diaframma o
dell’otturatore, o in maniera completamente manuale. L’esposizione
automatica può essere corretta manualmente e la misurazione può
essere bloccata con il tasto AE-L. L’esposizione con i flash
dedicati è automatica. Il mirino della Nikon F4 possiede la
correzione diottrica e l’antina di chiusura contro le luci
parassite.
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1988 - Nikon F4 |
F4 - particolare |
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1996 - Nikon F5 (sx) |
1996 - Nikon F5 (dx) |
A
metà del 1996, dopo quasi otto anni di vita della Nikon F4, viene
annunciata la Nikon F5, presentata ufficialmente alla
Photokina. La Nikon F5 è ancora equipaggiata, come la Nikon F4, con
un sistema di mirini e di vetri di messa a fuoco intercambiabili,
analoghi a quelli della Nikon F4, con un otturatore da 1/8000 di
secondo con la sincronizzazione ad 1/300 di secondo, con due dorsi
datario e multifunzioni, con un motore molto veloce, capace di otto
scatti al secondo, con un sistema di rilevazione autofocus
sofisticato, basato su cinque punti, e con un sistema di misurazione
della luce Color Matrix 3D basato su oltre mille punti attraverso un
filtro RGB. Il selettore posto sul fianco dei mirini permette la
selezione dei sistemi di misurazione bilanciato al centro e ad area
ristretta (spot) con l’angolo di lettura personalizzabile fra
quattro opzioni diverse. Diversamente dalla Nikon F4 la Nikon F5 non
impiega alimentatori accessori diversi, ma si alimenta con otto
batterie a stilo tipo AA da 1.5 volt oppure con batterie al Nickel
Metal Idrato ricaricabili anche con la corrente di rete mediante un
adattatore. La messa a fuoco automatica può essere attivata per
scatti singoli o continui, con attivazione automatica del “focus
tracking” per l’inseguimento dei soggetti in movimento.
L’automatismo dell’esposizione può essere del tipo preimpostato
o del tipo flessibile, sono possibili l’automatismo a priorità del
diaframma o dell’otturatore, l’esposizione completamente manuale,
l’esposizione differenziata (auto bracketing), sono possibili le
compensazioni fino a cinque diaframmi ed il blocco della misurazione
esposimetrica, oltre alle esposizioni multiple. Il mirino contiene le
informazioni sul valore del diaframma e della velocità di
otturazione, oltre ai segnali della messa a fuoco, del modo di
misurazione della luce, del modo di esposizione, delle compensazioni,
del pronto flash e del contapose. Il display esterno posto sul
tettuccio ripete le indicazioni del mirino, oltre ad indicare lo
stato di carica delle batterie, la selezione dell’area di messa a
fuoco, ed un piccolo display posteriore indica la sensibilità della
pellicola, il modo del bracketing, le impostazioni personalizzate e
l’eventuale collegamento ad un computer. Molte personalizzazioni
possono infatti essere comandate da un computer esterno collegato
alla fotocamera. Sul dorso sono inoltre presenti i pulsanti per
l’avvio della messa a fuoco e per il blocco della messa a fuoco e
dell’esposizione, oltre al disco a quattro settori per la selezione
manuale del punto di messa a fuoco, e per il riavvolgimento della
pellicola. Uno sportellino dà accesso ai pulsanti per la regolazione
della sensibilità, il bracketing, il flash e le personalizzazioni.
Sul frontale sono presenti il pulsante per la chiusura manuale del
diaframma e per il blocco dello specchio in posizione sollevata.
Alla
Photokina del 2004, in maniera del tutto imprevedibile data la grande
diffusione delle fotocamere reflex digitali Nikon D1 (1999 – 2001)
e Nikon D2 (2003 – 2004), la società Nikon presenta la sua ultima
fotocamera reflex 35mm a pellicola, un modello professionale
denominato Nikon F6 e caratterizzato da un mirino non
intercambiabile, ma con gli schermi intercambiabili, da un otturatore
da un ottomilesimo di secondo, e da un portabatterie aggiuntivo che
permette fino ad otto scatti al secondo.
La Nikon F6 ha la struttura
in lega di alluminio con parti in magnesio, adotta una serie di
dispositivi per la riduzione fino quasi alla eliminazione del rumore,
ed impiega un sistema di rilevazione autofocus basato su undici
punti, con possibilità di selezione del punto e di impostazione
della messa a fuoco dinamica, con prevalenza al soggetto più vicino
o al punto medio fra quelli rilevati. La misurazione della luce
avviene con il sistema Color Matrix 3D e mediante il confronto
con un archivio di trentamila situazioni diverse, ma può essere
selezionato il metodo della media ponderata o il metodo con la
misurazione selettiva collegata al punto di messa a fuoco
selezionato.
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L’esposizione automatica può essere modificata a
piacere o possono essere selezionati gli automatismi a priorità del
diaframma o dell’otturatore, oltre che nella maniera manuale. Sono
possibili la compensazione volontaria fino a cinque diaframmi,
l’esposizione differenziata “auto bracketing” con scarti fino a
cinque diaframmi, e le esposizioni multiple sullo stesso fotogramma.
Con i flash dedicati la Nikon F6 opera in completo automatismo.
L’avanzamento della pellicola può essere selezionata nel modo
singolo o continuo fino a due fotogrammi al secondo, continuo fino a
5.5 fotogrammi al secondo o silenziato fino ad un fotogramma al
secondo. Un display esterno posto sul dorso indica la sensibilità
della pellicola, il modo di messa a fuoco e le personalizzazioni. Sul
dorso si trovano anche il comando per la selezione del modo AF ed il
selettore del punto di messa a fuoco, che serve anche per scorrere il
menu, oltre alla ghiera di scorrimento principale. Sul frontale vi
sono il selettore della messa a fuoco, il pulsante funzione
personalizzabile ed il pulsante per la chiusura manuale del
diaframma.
La Nikon F6 è l'unica fotocamera a pellicola rimasta
in catalogo fino ad oggi, ma non risulta più disponibile nella maggior parte
dei negozi.
DISTRIBUTORI ITALIANI
Le distributori nazionali dei principali marchi con case
madri.
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La Nikon
F, la prima reflex di Nikon lanciata nel 1959, era piccola, maneggevole,
versatile e così robusta da cadere senza rompersi. La prima reflex di Leica
invece era grossa, scomoda...
Incominciò il marchio Nikon: nacque così la Cofas, del '65 e che lavorò fin quasi
alla metà degli anni '80. Era di via Sistina 48, fra piazza Barbierini e
scalinata di Spagna, cioè il centro di Roma. Il capo era Cardone mentre il
commerciale era Jacopo Ferri.
Poi, del 1984, Cardone, temendo che Nikon
sbarcasse in Italia con la propria filiale cedette alla Konos, un'azienda di Firenze (via Ticino 12, Osmannoro, Sesto
Fi.no) la cui rappresentanza durò sei anni. Il direttore commerciale era Ferri
mentre l'altro era Fabio Augugliaro, ex la rivista di fotografare.
Ma i giapponesi non videro la possibilità di continuare su quella strada e d'altra parte molte aziende facevano la corte.
La spuntò la Fowa nel 1990 (Torino,
via Tabacchi 28) che per dedicarsi in modo esclusivo e mirato alla
distribuzione di quel marchio fondò la Nital, sempre via Tabacchi. La scelta di affidarsi a Fowa fu
azzeccatissima e la nascita di Nital assolutamente perfetta con Jacopo Ferri,
dir. commerciale, anche grazie all'apporto di Aldo Winkler jr, a cui riconosco
un grande intuito.
Oggi, del 2013, Nital è cambiato solo l'indirizzo: via Vittime di Piazza Fontana 54, Moncalieri (To).
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Immagini del 1995: Jacopo Ferri, ex DirettoreCommerciale Nital, con Aldo Winkler
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